SICILIA VERA PORTA D’EUROPA E L’URLO DI SALVINI RESTA NEL VUOTO
Di Calogero Pumilia
Parecchi anni fa, in visita a Tokio , un parlamentare giapponese mi chiese da dove venissi. Quando sentì dalla Sicilia, dopo un attimo di difficoltà, disse “island, mafia” . Sapeva solo che la Sicilia era un ‘isola e la terra della mafia. Nell’immaginario collettivo di tutto il mondo l’identificazione con la mafia è rimasta per la nostra isola come un marchio indelebile e qualunque tentativo di riscattare, almeno parzialmente il cliché che ci siamo purtroppo meritati, con il richiamo, ad esempio, a una cultura millenaria e ai suoi straordinari esiti, è valsa a ben poco.
Nell’opinione generale, alimentata dalla cinematografia e dalla pubblicistica, sono rimasti ben evidenti la coppola, la lupara e i fichidindia. Da qualche tempo si è diffusa un’altra immagine, quella della terra di approdo di tante migliaia di disperati che tentano di arrivare in Europa. E la trovano a Lampedusa e negli altri porti del sud dell’isola. Scappano spesso da guerre e da persecuzioni e ad accoglierli incrociano uno Stato che , per quante carenze organizzative abbia dimostrato di avere , ha aperto con generosità e con intelligenza le sue porte, mentre quelle del resto d’Europa, fino a qualche settimana fa, rimanevano sbarrate.
I migranti hanno trovato amministratori responsabili pur tra immense difficoltà e comunità disposte a riceverli senza neppure un’ombra di razzismo o di xenofobia, amministratori e cittadini molto più consapevoli e perfino più civili di quant’altrove in Italia hanno dimostrato grette chiusure e stupido razzismo. In questa terra l’urlo sguaiato di Salvini non è attecchito e, pur di fronte ad un fenomeno che crea enormi problemi, genera contrasti, intacca la domesticità politico-culturale, suscita sempre reazioni scomposte, i siciliani hanno dimostrato intelligenza e senso di umanità, quello che occorre per governare il fenomeno.
Collocati nel “mare in mezzo alle terre” , figli di culture, civiltà ed etnie diverse, stiamo scrivendo una nuova pagina della nostra storia e la nostra terra nell’immaginario collettivo del mondo non e’ più solo coppola e lupara, ma una Lampedusa che riceve chi arriva. Le televisioni e i giornali di tutto il mondo sostituiscono le notizie di mafia, per la verità oggettivamente in calo rispetto al passato, con quelle degli sbarchi e purtroppo dei morti e dei siciliani che accolgono i migranti e, con pieta, seppelliscono quanti hanno perso la loro vita in vista delle nostre coste.
Una nuova immagine della Sicilia potrebbe essere il primo involontario contributo di quanti vi approdano.