Sicilia, tutto quello che si può fare e non dal 3 al 5 aprile

SICILIA. Cosa si può fare a Pasqua in Sicilia? La fonte risiede nell’ordinanza regionale siciliana firmata ieri sera dal presidente Nello Musumeci e quella siglata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, valida su tutto il territorio nazionale. L’Isola è in zona arancione, ma, come tutte le altre regioni, sabato 3 aprile, domenica 4 e lunedì 5, diventerà rossa.

Ristoranti e bar. Non cambierà nulla, nel passaggio dall’arancione al rosso, per bar e ristoranti, mentre i negozi non essenziali chiuderanno. I locali con cucina e le enoteche possono lavorare con l’asporto e il domicilio fino alle 22. Se io voglio a casa una pizza il giorno di Pasqua, insomma, posso farlo fino alle dieci di sera. I bar, invece, possono restare aperti, sempre per asporto e domicilio, fino alle 18. Gli altri negozi restano chiusi, ad eccezione di quelli considerati essenziali: per esempio, supermercati, panifici, macellerie, farmacie, edicole, librerie e negozi di informatica. I centri commerciali sono chiusi, così come parrucchieri e centri estetici.

Spostamenti. Dal  3 al 5 riguarda potremo andare in giro solo per motivi di lavoro, salute o urgenza e per il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Se fermati dalle forze dell’ordine dovremo autocertificare le ragioni dello spostamento. Si potrà andare a trovare parenti e amici, una sola volta al giorno nei limiti previsti dal coprifuoco. Infatti, il Governo spiega che “negli stessi tre giorni, sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro”. Una deroga prevista dal governo per consentire mini-riunioni di famiglia per i pranzi di Pasqua e Pasquetta ferma restando la raccomandazione del governo a mantenere le distanze e la mascherina anche in casa in presenza di persone non conviventi.

Seconde case. È possibile andare nella seconda casa, a patto che ci vada un solo nucleo familiare e che si abbia la disponibilità dell’edificio (affitto, proprietà). Per chi vive fuori dall’isola ma ha un’abitazione non principale in Sicilia, può venire, a patto che arrivi con un tampone molecolare negativo o si sottoponga a un test ai porti o aeroporti. Attenzione, c’è un’eccezione. E vale per i comuni in cui la Regione ha applicato le restrizioni della zone rosse.

Zone rosse rafforzate.  Nei comuni dichiarati zone rosse in Sicilia per l’alto numero dei contagi, varranno delle limitazioni maggiori. Nelle ultime due ordinanze della Regione, del 30 e 31 marzo, che applicano nuove limitazioni nei comuni di Lampedusa, Borgetto, Ciminna, Mezzojuso, Partinico e Priolo Gargallo, Ventimiglia di Sicilia e Porto Empedocle, si specifica che “fino al 6 aprile è vietato, in ingresso e in uscita, il transito per raggiungere le seconde case”. In questi territori, e negli altri 19 già in zona rossa, si può uscire soltanto per motivi di lavoro, di salute, per fare la spesa o per dare da mangiare agli animali. Non è chiaro se in questi territori si potrà ad andare a casa di parenti o amici. Le ordinanze di Palazzo d’Orleans non lo specificano.

I riti della Settimana Santa. Contrariamente all’anno scorso, si potrà partecipare alle celebrazioni del periodo di Pasqua. Le chiese saranno aperte per le messe con le restrizioni già note e gli ingressi contingentati. Ma non si svolgeranno né la lavanda dei piedi del giovedì santo né sarà possibile partecipare alla via crucis del venerdì santo che i fedeli potranno seguire solo in tv o online.