Sicilia, sempre più drammatica la siccità. “Gli agricoltori dovranno scegliere quali colture privilegiare irrigare”. Non c’è disponibilità di acqua tutte le piante
SICILIA- Baldassare Giarraputo, commissario straordinario del Consorzio di bonifica Agrigento 3 lancia l’allarme: “Gli agricoltori dovranno scegliere quali colture privilegiare, perché non c’è disponibilità per tutte le piante”. Giarraputo incontrerà le organizzazioni sindacali per pianificare la campagna irrigua e annuncia: “Se l’agricoltore dispone di impianti propri di approvvigionamento può fare una programmazione, gli altri devono fare attenzione”.
A rischio sono soprattutto le colture ortive, che hanno bisogno di molta più acqua delle altre piante, mentre «le irrigazioni di soccorso per le coltivazioni arboree saranno assicurate, ma non potranno essere più di un paio».
Siamo arrivati al punto che se in alcune aree il bivio è tra uso domestico e uso irriguo, in altre sarà tra alberi e ortaggi.
Lunedì prossimo, con provvedimento dall’Autorità regionale di bacino, visto il perdurare della siccità, quasi tutte le dieci dighe siciliane promiscue, quelle cioè utilizzate sia a scopo irriguo che domestico, saranno riservate al solo uso potabile fino a data da definire. La misura sarebbe già sul tavolo e taglierebbe, di fatto, l’acqua alle colture servite dalle strutture in questione, dall’Ancipa fino al Rosamarina, dal Castello fino al Prizzi, con una decisione senza precedenti storici, dettata dall’emergenza in atto e dalle direttive Ue – che in caso di necessità privilegiano le case rispetto ai campi – nonché dall’ultima relazione dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, stilata lo scorso
30 aprile e in queste ore arricchita con ulteriori dati, che nel complesso degli invasi registrano poco più di 130 milioni di metri cubi di risorsa al netto dei volumi invasati da detriti e fango.