SICILIA, LA DIFFERENZIATA UN DISASTRO. SCIACCA E’ UNO DEGLI 11 COMUNI AD AVERE L’IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO

La percentuale di differenziata, prima dell’emergenza rifiuti, era appena attorno al 19%. Bisogna cambiare cultura e spingerla al massimo

La raccolta differenziata dei rifiuti in Sicilia tocca una percentuale bassissima ed esiste un enorme paradosso: l’umido che si raccoglie, nella stragrande maggioranza dell’Isola, finisce in discarica o deve percorrere enormi distanze per raggiungere gli impianti in cui viene trasformato in compost, con costi evidentemente antieconomici.

E’ un problema che diverse Srr (gli organi di governo locale del settore rifiuti) e Comuni siciliani hanno evidenziato negli incontri realizzati sul territorio negli ultimi due mesi dall’Ufficio speciale per la differenziata istituito da Palazzo d’Orleans e guidato da Salvo Cocina. Che ha avviato un monitoraggio per avere un quadro completo della situazione. Anche il dipartimento Rifiuti della Regione sta avviando una verifica per capire perché degli oltre quaranta impianti autorizzati ce ne sono solo una decina in funzione. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’assessorato regionale guidato da Vania Contrafatto, gli impianti di compostaggio attivi in Sicilia sono undici: Castelbuono, Castelvetrano, Sciacca, Joppolo Giancaxio, Palermo (Tmb), Trapani, Grammichele, Ramacca, Dittaino, Gela, Catania.

Altri sei impianti hanno avuto gara deserta (concessione di servizi): Casteltermini, Noto, Augusta, Capo d’Orlando, San Cataldo, Ravanusa. Poi ci sono quelli costruiti e mai partiti come Vittoria e Ragusa dove si stanno bandendo gare. L’impianto di Bisacquino è terminato ma da attivare. Poi ci sono altri impianti in giro per la Sicilia da completare.

Sciacca, in questo contesto di sfascio generale, si presenta come un’isola felice. Ha, infatti, l’impianto di compostaggio. Mentre altrove capita anche che il Comune che fa la differenziata in tanti casi non abbia poi dove conferire l’umido destinato a diventare compost, perché non ha impianti vicini ed è magari costretto a portare il rifiuto differenziato a centinaia di chilometri di distanza con aggravi di spesa che paradossalmente lo penalizzano. La raccolta differenziata, anche a Sciacca, almeno fino all’emergenza scoppiata in tutta Sicilia la scorsa estate, era ad una percentuale molto bassa, sotto il 20%.

Poi, “grazie” all’emergenza, si sta diffondendo (finalmente) la cultura della differenziata. Alzando tale percentuale cifre europee non vi è dubbio che i costi di gestione dei rifiuti diminuiscono, con beneficio per i contribuenti. Sciacca ha la fortuna di avere l’impianto di compostaggio. Insomma, gli impianti ce li abbiamo, manca solo la buona volontà dei cittadini a fare propria la cultura della differenziata.

(Nella foto, vicolo Frangipane. Alcuni incivili continuano ad abbandonare rifiuti, disprezzando le ordinanze sindacali)

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