SICILIA: IL MACHETE DI MONTI SENZA PIETA’

Lacrime e sangue: precari enti locali a rischio rinnovo contratti. Forestali: sono troppi

Nel mirino ci sono i forestali. A Sortino, in provincia di Siracusa, con 2500 ettari conta 437, cioè quanti ne ha l’intera Lombardia. Nell’Isola saranno abolite alcune province: si tratta di Ragusa, Enna e Caltanissetta. Ma a rischio ci sono Trapani e Siracusa. Per la Sicilia vi è un taglio di trasferimenti statali da far paura. Già nel 2012 arriveranno 50 milioni di euro in meno. Nel 2013 saranno, invece, 200 milioni.

La scure di Monti non consentirà il rinnovo del contratto per i 22.500 precari. Nel mirino vi sono i forestali. Troppi in Sicilia, non vi è paragone con il resto delle regioni italiane. A Pioppo, frazione di Monreale, vi sono 387 forestali, in Piemonte sono 404. Ieri, l’assessore regionale Vecchio aveva detto:

“Il governo siciliano, con mio vivo disappunto, ha certamente compiuto uno sforzo straordinario, visto il momento di forte crisi come quello che stiamo vivendo, per riuscire a destinare 105 milioni di euro ai forestali. E’ arrivato, pero’, il momento di avviare un’operazione di legalità e di trasparenza su questi oltre 28 mila dipendenti che sono a carico delle casse regionali: c’è il sospetto, infatti, che molti di loro svolgano una doppia e, in qualche caso, tripla attività”.

Gran parte dei forestali, secondo dati della Regione, cominciano a lavorare a metà giugno e per circa sei mesi, percependo mediamente 1.400 euro mensili. Nei mesi in cui sono a riposo, paga l’Insp, circa 1.200 euro al mese. L’Insp esborsa 180 milioni di euro. Complessivamente, la Regione spende 700 milioni di euro per i forestali. In tutta l’Isola si contano 27.000 forestali, un numero che non ha precedenti nel resto d’Italia.

Con il taglio imposto dal Governo Monti sarà difficile anche il rinnovo dei contratti dei precari negli enti locali. Insomma, per la Sicilia si prevedono tempi nerissimi. I tagli colpiscono proprio quei costi che nel passato hanno rappresentato una valvola di sfogo per l’occupazione.

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