Sicilia, comuni in difficoltà finanziarie: dal Governo nazionale ipotesi di “accontentino”

SICILIA. Piccoli passi in avanti nella “vertenza” tra sindaci dei comuni siciliani e Governo nazionale. In Sicilia ci sono 250 amministrazioni comunali su 391 che non riescono ad approvare i bilanci mentre tutte le altre sono già in dissesto o predissesto. L’ipotesi di aiuto da parte del Governo nazionale è quella di autorizzare solo in minima parte l’utilizzo delle risorse prudentemente accantonate per far fronte a buchi dovuti a mancati introiti dei crediti.

I primi cittadini siciliani si riuniranno oggi a mezzogiorno. L’assemblea dell’Anci deve valutare come proseguire l’azione di protesta di fronte alle scarse risposte arrivate da Roma dopo la manifestazione sotto Palazzo Chigi.

Sul tavolo oggi c’è la “minaccia” dei sindaci di rassegnare in massa le dimissioni.  A Roma c’è pressing sul ministero dell’Economia per ottenere di più, ma il Governo centrale potrebbe aprire alla possibilità che ogni sindaco utilizzi una parte del Fondo crediti di dubbia esigibilità per turare qualche falla di bilancio. Ipotesi che  era stata bocciatadal ministero dell’Economia. Ma di fronte all’impossibilità di offrire risorse nuove e maggiori ai sindaci, una breccia si è aperta sulla proposta di utilizzare le risorse che ogni primo cittadino accantona per prudenza.

Nella sostanza, se i sindaci chiedono di poter trarre da questo fondo il 50% della disponibilità, lo Stato potrebbe autorizzare almeno uno sfruttamento del 20% quest’anno e del 10% l’anno prossimo.

L’altra proposta dei sindaci siciliani – quella che prevedeva di erogare un miliardo in 3 anni per coprire i buchi di bilancio – non può essere accolta perché il governo nazionale non ha queste risorse. Sul tavolo il ministero dell’Economia è disposto a mettere non più di 50 milioni per quest’anno.