Siccità e crisi idrica, Ordine Ingegneri: “Completare i 46 invasi”
“Se non si interviene sull’efficiente funzionamento, a causa delle perdite si continuerà a sprecare una consistente percentuale della risorsa idrica, comunque pagata dai cittadini».
La Consulta regionale degli ordini degli ingegneri ha lanciato un appello sugli aspetti tecnici e sui tempi del programma d’interventi per la lotta alla siccità, sollecitando l’attenzione del governo regionale e nazionale sui mancati investimenti per le dighe e per la distribuzione idropotabile nell’Isola. Gli ordini professionali degli ingegneri dell’Isola sostengono che la siccità ha fatto emergere tutte le lacune ormai «patologiche» del sistema idrico siciliano».
Secondo l’analisi, sono 46 gli invasi realizzati e da completare che consentirebbero la raccolta e il riuso delle acque piovane: «Certamente – scrivono – se oggi la Sicilia potesse contare su tutte le dighe già costruite, incomplete e non collaudate non parleremmo di crisi idrica. Negli invasi siciliani su una capienza totale di 1,1 milioni di metro cubi di acqua se ne possono invasare circa 700, poco più della metà delle riserve disponibili. È assolutamente necessario – aggiungono – collegare gli invasi esistenti per evitare che l’acqua venga dispersa a valle una volta raggiunta la capacità massima di invaso. Se non si interviene sull’efficiente funzionamento, a causa delle perdite si continuerà a sprecare una consistente percentuale della risorsa idrica, comunque pagata dai cittadini».