Neanche il Commissario Straordinario riesce a fare l’ordinario. Siamo davvero stufi di vivere in una città invasa dalla sporcizia

EDITORIALE di Filippo Cardinale

Dimessasi la giunta Vito Bono, è arrivato il Commissario Straordinario. Il suo ruolo assume tutti i compiti della giunta, lo sappiamo. Meglio, così non deve fare i conti con chi tira la giacca a destra e a manca.

Riassumendo pieni poteri, finalmente c’è una persona che è in grado di guardare la città con un occhio diverso. Ci immaginavamo che potesse, quanto meno, mettere un pò di ordine, almeno nelle cose più essenziali che riguardano la città.

E’ vero che il suo tempo è limitato, terminando con la proclamazione del nuovo sindaco. Però, perbacco, almeno l’emergenza. La città è sempre più sporca, in preda alle erbacce, al caos veicolare. Siamo a fine aprile, quasi, ci sono tanti turisti. Le strutture ricettive svolgono il loro compito ospitando i turisti e offrendo servizi in grado di soddisfare le loro necessità.

Ma è la città che “non accoglie” e che offre uno spettacolo davvero indegno. Ma per un attimo, chiedendo scusa ai turisti, non vogliamo parlare di loro. Vogliamo parlare di noi, di noi che viviamo in questa città.

Siamo stufi, davvero. Anzi, siamo incazzati. Lo siamo perchè non è possibile che noi residenti dobbiamo convivere con il degrado urbano, la sporcizia, il disordine.

Non è possibile vivere tra le erbacce che trasformano i marciapiedi in giungle. Non è possibile vivere in una condizione da terzo mondo arrettrato.

Il Commissario Straordinario ci inonda di comunicati stampa, quasi glorioisi. Ebbene, che merito c’è di aver firmato l’Accordo di programma Quadro per i finanziamenti di opere pubbliche, che non è altro che un atto dovuto?

Avremmo gradito che il Commissario avesse quasi pietà di questa città lasciata alla deriva e magari, pur nelle difficoltà economiche in cui versa, avesse lanciato un segnale positivo iniziando con le pulizie, con la scerbature.

Sappiamo bene che il curriculum vita del Commissario è colmo di meriti. Non lo mettiamo in dubbio. Ma ci pare, invece, che sia stato contaggiato dal virus che colpisce la nostra città: quello dell’inerzia.

Commissario, guardi ai saccensi con uno sguardo “misericordioso” e disponga l’uso di ramazze per dare decoro alla nostra amata città. Almeno questo, lo faccia.

 

 

 

Archivio Notizie Corriere di Sciacca