Si spacciava per un cardinale e prometteva posti di lavoro in cambio di 2500 euro

VATICAN CITY, VATICAN - MARCH 12: Cardinals attend the Pro Eligendo Romano Pontifice Mass at St Peter's Basilica, before they enter the conclave to decide who the next pope will be, on March 12, 2013 in Vatican City, Vatican. Cardinals are set to enter the conclave to elect a successor to Pope Benedict XVI after he became the first pope in 600 years to resign from the role. The conclave is scheduled to start on March 12 inside the Sistine Chapel and will be attended by 115 cardinals as they vote to select the 266th Pope of the Catholic Church. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

Il pm di Agrigento, Giulia Sbocchia, ha chiesto il rinvio a giudizio – l’udienza, davanti al gup Micaela Raimondo, è stata fissata per il 6 aprile – per i tre presunti componenti della banda che avrebbe, tra febbraio 2020 e agosto 2021, truffato oltre 150 persone.

Utilizzando lo schema del «marketing multilevel» avrebbero ingannato, secondo l’accusa, con la promessa di un posto di lavoro in una fantomatica nuova base militare da realizzarsi a Punta Bianca ad Agrigento.

A monte di tutto, secondo gli inquirenti, vi sarebbe stato l’ideatore del sistema, Luciano Montemurro, 63 anni, di Favara, che nelle riunioni con i truffati si sarebbe presentato come «Cardinale vescovo di Monreale», una personalità di rilievo politico e sociale tale da poter, appunto, garantire assunzioni. Insieme a Montemurro avrebbero agito, secondo gli investigatori,  due fratelli di Canicattì (Agrigento): Angelo e Diego Favata, 58 e 50 anni.