SI RIVEDE L’ASSOCIAZIONE ACQUARIO: “CARNEVALI 2018 (INVERNALE ED ESTIVO) COSTATI MENO DEL 2017”
“Le edizioni 2018 del Carnevale di Sciacca, quella invernale e quella estiva, sono costate 354 mila euro, 23 mila euro in meno della sola edizione invernale del 2017”.
L’associazione politico culturale Acquario di Sciacca, che oggi è vicina alle posizioni dell’amministrazione comunale in carica, interviene oggi sui contenuti della nostra inchiesta relativa ai costi delle due manifestazioni del Carnevale di Sciacca che si sono svolte quest’anno in città, quella di febbraio e quella di settembre. E nel sottolineare la necessità di rapportare i dati 2018 con i dati del carnevale invernale del 2017, gestito dalla precedente amministrazione, commenta in sostanza positivamente il lavoro svolto dall’ex assessore al turismo e spettacolo Filippo Bellanca, relativamente ai costi della manifestazione.
“Se nel 2018 il Carnevale è costato 354.639 mila euro per due edizioni – scrive Acquario – e tenendo conto che i premi ai carristi si sono assestati dal 2017 a 150 mila euro, è facile fare un raffronto: il Carnevale del 2017 è costato 377.810,23 euro; il Carnevale del 2016 è costato 326.133,59 euro (con 120 mila euro di premi ai carristi); il Carnevale 2015 è costato 271.987,24 euro (con 90 mila euro di premi ai carristi)”.
A conti fatti, l’edizione invernale e quella estiva, sono costate 23 mila euro in meno rispetto alla sola edizione invernale del 2017. Acquario appoggia dunque la linea portata avanti dall’ex assessore Filippo Bellanca, al quale però questo percorso riguardante il Carnevale e le manifestazioni estive, non è servito a conservare il posto in giunta. Una rimozione che anche diversi esponenti dell’associazione Acquario pare non abbiano gradito.
I numeri parlano da soli, ma sono comunque numeri che in questi giorni, da quando il Corriere di Sciacca li ha resi pubblici, hanno richiamato centinaia di commenti, in gran parte contrari alla scelta che negli anni viene fatta dal Comune di Sciacca di destinare una buona parte dei proventi dell’imposta di soggiorno alla popolare festa. E questo vale sia per la cosiddetta “era Monte” che per la gestione del 2018 di Filippo Bellanca. Quest’ultimo comunque, in occasione della brusca interruzione del suo mandato, ha voluto sottolineare in un’ampia relazione, che ha lavorato sodo per arrivare ad un risparmio ed i fatti gli hanno dato ragione. Per Bellanca, con la nuova strategia adottata a settembre, anche per il Carnevale 2019 si può prevedere una riduzione dell’intervento pubblico.