Servizio idrico con… l’acqua alla gola. Siciliacque diffida Aica a pagare i 20 milioni di debiti accumulati fino ad oggi

La società per azioni partecipata al 75% da Idrosicilia (controllata da Italgas spa) e al 25% dalla Regione Siciliana, accusa inoltre il gestore di diffondere notizie false agli utenti

Conclusa l’emergenza idrica (nel senso che in qualche modo in provincia di Agrigento la fase estiva più a rischio sembra essere alle spalle) Sicilacque torna a battere cassa ed a diffidare l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini.

Per la società che gestisce il servizio idrico sovrambito in Sicilia, Aica non solo è inadempiente rispetto alle obbligazioni contrattuali nei loro confronti, ma avrebbe rilasciato di recente dichiarazioni mendaci che sarebbero contrarie ai “principi di correttezza e buona fede che dovrebbero guidare la gestione dei rapporti contrattuali fra soggetti professionali”.

Che il clima fosse teso si era capito quando in più occasioni la direzione generale di Aica indicava in Siciliacque il soggetto responsabile di alcune disfunzioni del servizio idrico nel territorio agrigentino. Il riferimento era a presunte disparità in merito all’adozione dei piani di razionamento idrico, ai continui guasti agli acquedotti di competenza di Siciliacque che non avrebbero permesso di effettuare una programmazione della distribuzione. “Le azioni così poste in essere da Aica – si legge in una lunga lettera-diffida trasmessa via Pec ad Aica – hanno causato e stanno causando un significativo danno alla reputazione ed all’immagine di Siciliacque”. La società di sovrambito invita Aica a “cessare la diffusione e/o il rilascio di ulteriori dichiarazioni mendaci, fuorvianti o parziali, nonché a rettificare le dichiarazioni distorte già diffuse”.

Non manca nella diffida la trattazione dell’annosa questione dei debiti di Aica nei confronti di Siciliacque: ad oggi, a fronte del servizio prestato (Siciliacque vende ad Aica la quasi totalità dell’acqua utilizzata dagli utenti agrigentini) la consortile sarebbe inadempiente per circa 20 milioni di euro oltre interessi di mora. Secondo quanto scrive l’amministratore delegato Stefano Mereu, Aica dal mese di gennaio si sarebbe limitata a corrispondere un importo di circa 200 mila euro alla settimana e in modo non continuativo, accumulando progressivamente ulteriore debito. “Un ammanco di liquidità di tale portata scrive Siciliacque – non può non determinare problemi di natura operativa sulla gestione del nostro cash flow”. La società di sovrambito, che alcuni mesi fa ha emesso un decreto ingiuntivo, si riserva il diritto di intraprendere innanzi alle competenti autorità in materia ogni azione necessaria alla tutela della immagine ed al riconoscimento del risarcimento dei danni subiti.