SEQUESTRO CANTIERE RIGASSIFICATORE PORTO EMPEDOCLE, LE DICHIARAZINI DI NUOVE ENERGIE, DEL SINDACO FIRETTO E DELLA CGIL
In merito al sequestro del cantiere del rigassificatore di Porto Empedocle, vi sono le reazioni del gruppo Nuove Energie, della Cgil, e del sindaco di Porto Empedocle.
“Nuove Energie (gruppo Enel) si dichiara completamente estranea alla vicenda che ha portato alle contestazioni mosse dalla Procura e al sequestro di un’area del cantiere dove sorgerà il terminale di rigassificazione di Porto Empedocle”, è scritto in una nota della società. “Nuove Energie, che nella vicenda è parte lesa, offre la propria piena collaborazione alla Magistratura e ricorda di aver siglato volontariamente con la Prefettura di Agrigento un Protocollo sulla legalità e la trasparenza proprie per le gare di appalto. Nuove Energie si riserva di tutelarsi nelle sedi opportune”.
Il sindaco di Porto Empedocle, il deputato regionale dell’Udc, Lilo Firetto, dichiara: “L’iniziativa della Direzione Distrettuale Antimafia, nelle primissime fasi di avvio del cantiere per la costruzione del Rigassificatore, dimostra l’efficacia dell’attività di contrasto alle infiltrazioni mafiose e l’elevatissimo grado di attenzione riservato a questo imponente investimento produttivo. Un segnale netto a mafiosi e intrallazzatori. Pieno sostegno ai magistrati della DDA di Palermo”.
Sulla vicenda interviene anche la Cgil di Agrigento. “Nella vicenda del rigassificatore, la CGIL ha sempre posto tre temi: la sicurezza dell’impianto e la tutela dell’ambiente; lo sviluppo del lavoro e la necessità che si realizzasse un’ assoluta impermeabilità ai poteri criminali. Per questo apprendiamo, con enorme stupore, la notizia del sequestro del cantiere del rigassificatore. Lo stupore è legato al fatto che per evitare “infiltrazioni mafiose” nella costruzione dell’opera, Nuove Energie aveva garantito a CGIL CISL UIL di avere un collaudato “protocollo” di legalità che la rendeva impermeabile a tali infiltrazioni. Evidentemente è stato trovato un sistema per aggirare tale sistema”.
“Auspichiamo a breve- dicono Massimo Raso e Franco Cangemi- un chiarimento con Nuove Energie per comprendere cosa sia successo, fondamentale per capire come andare avanti. Una cosa per noi è certa: occorre andare avanti e non utilizzare questo incidente per introdurre rallentamenti sulla costruzione di un’opera che è utile e strategica per il Paese e che può determinare un impulso alla agonizzante economia della Provincia. Non può passare il principio che non sia possibile porre argini alle infiltrazioni della mafia nell’economia, altrimenti davvero nessuna ipotesi di sviluppo potrà mai passare per queste nostre terre. Alla Magistratura va tutto il nostro sostegno per questa sua fondamentale opera di pulizia ma unito alla richiesta che questo suo compito sia svolto con fermezza ma anche con celerità”.