SEGNALI DI CAMBIAMENTO ? E’ ANCORA PRESTO

Il consigliere comunale Simone Di Paola oggi distribuisce ottimismo nell’avviare una sorta di campagna di comunicazione positiva rivolta alla città ma probabilmente anche ad alcuni compagni di viaggio che manifestano già qualche perplessità ed allo stesso sindaco che sta toccando con mano la complessità del lavoro che deve compiere.

L’esponente del Pd, noto per la sua facilità di scrittura che negli ultimi anni ha ulteriormente affinato senza però risolvere la “lacuna” della prolissità, oggi si dice convinto che ci sono già evidenti segnali di quel cambiamento di cui si è parlato tanto in campagna elettorale.

E descrive anche gli elementi che lo inducono a fare questa affermazione, esternando con ritmo “passionale” una serie di esempi:Me lo dicono le dichiarazioni di Franco Zammuto di Intercopa rispetto all’ inequivocabile cambio di passo dell’amministrazione cittadina sul tema acqua. Me lo dicono talune dichiarazioni evidentemente nervose, dell’ente gestore, da cui si evince la consapevolezza che la musica è cambiata nel rapporto fra Girgenti Acque e Consorzio ATI e che la strada che conduce alla fine di questo incubo è segnata. Me lo dice l’affetto e la vicinanza con cui Antonio Mangia apertamente sostiene l’azione di questa amministrazione comunale. Soprattutto me lo dicono le dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei in merito alla vicenda Terme, che dimostrano in modo plateale come sia radicalmente cambiato il rapporto fra Comune di Sciacca e Regione Siciliana. Un rapporto non più di conflittualità e di palese subalternità, ma di corretta collaborazione istituzionale tra enti diversi, dai quali dipende il rilancio della nostra ricchezza più grande”.
Per Di Paola tutti questi elementi danno la percezione che la musica è cambiata. Ma al momento è solo una percezione. Come lui stesso afferma, 
i problemi della città sono ancora irrisolti e la strada è lunga.

Noi ci permettiamo di dire che questa percezione ancora non ce l’abbiamo. Forse perché abbiamo occhio critico e siamo dalla parte dei cittadini. Anzi, ad emergere pare sia ancora una certa “confusione” nell’affrontare il ritmo quotidiano dell’attività politico amministrativa. Come l’attore che non riesce ad entrare nel personaggio.

Ma ci sono delle evidenti giustificazioni. Cncoediamo dunque ancora un po’ di tempo all’era Valenti. Ci riferiamo all’impatto del nuovo sindaco con un “mondo” nuovo, alla diffidenza nei confronti dei partiti, che pure l’avevano scelta, che lei ha nutrito fino a qualche giorno fa, alla individuazione di un criterio il più possibile collaborativo con la burocrazia, alla pressione dell’opposizione che già comincia a farsi sentire, alla difficoltà a preventivare una giornata di lavoro senza essere interrotti continuamente, alla voglia di “spaccare” il mondo di alcuni neo assessori, ad una ancora insufficiente azione di squadra.  

Siamo d’accordo con Simone Di Paola quando dice che “Bisogna lavorare tanto, bisogna spendersi bisogna restituire univocità di intenti e compattezza fra amministrazione pubblica e istituzione consiliare”. Ma occorre anche collegare i partiti all’amministrazione, unire quella distanza che è stata uno degli ostacoli del percorso di Vito Bono. Ed occorre soprattutto che i partiti e gli uomini che li rappresentano, ed è questa la cosa più difficile, pensino prima ai bisogni della città e poi alle loro carriere politiche. Perché c’è un filo che tiene legati i bisogni dei cittadini e le ambizioni del politico. E’ un filo sottile che a volte si trasforma in nodo e fa prevalere solo quella parte di politica che governa  per acquisire ulteriore potere.

Dice bene Di Paola: “I cittadini pretendono stabilità e governabilità, scacciando per sempre i fantasmi del 2009”. E lo dice riconoscendo che quella politica ha sbagliato. E siccome l’approccio pare abbastanza simile, occorre fin da subito apportare delle correzioni. A cominciare, come detto, da un “collante” tra partiti e giunta e tra partiti e sindaco e un altro “collante” tra amministrazione e cittadini. E poi anche uno “stimolatore” di ottimismo, lavoro quest’ultimo che Di Paola e la sua penna sanno fare bene quando non sono particolarmente “incazzati”. Politicamente parlando. 

Le considerazioni del consigliere Pd sono condivisibili, ma i cittadini vogliono che a dirle sia l’intera squadra e pubblicamente. E non siano, come appare nella nota, messaggi cifrati per chi comincia ad avere mal di pancia.

Solo dopo si potrà parlare di vero cambiamento.

Giuseppe Recca

 


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