SECONDA TAPPA DEL TOUR “STOP AL RANDAGISMO. GAZEBO MIZZICA A SAN MICHELE
Continua l’attività di sensibilizzazione del movimento politico Mizzica per diffondere ai cittadini il progetto al fine di dare soluzione al fenomeno del randagismo. Stamattina -alle ore 10:30-nei pressi della Porta San Calogero a San Michele, si svolge la seconda tappa del tour “stop al randagismo”.
Per Mizzica è necessario che ci sia un forte innalzamento delle richieste di adozioni, protocolli d’intesa con le associazioni animaliste entro la settimana prossima. Un’esistenza spesso trasmessa dai cittadini che si avvicinano al gazebo.
Presso il gazebo è possibile firmare la proposta progettuale di Mizzica, oltre a segnalare le tematiche generali che riguardano il quartiere. La prima tappa si è svolta alla Perriera dove sono state raccolte centinaia di firme.
L’idea di Mizzica è quella di un’evoluzione del canile comunale, preferendo il rifugio che abbia lo scopo, attraverso l’erogazione di servizi a 360 gradi, del reinserimento dei cani nel tessuto urbano. Reinserimento per quelle tipologie previste dalla normativa, e cioè esclusi cuccioli, cani provenienti da sequestro a privati, cani particolarmente pericolosi.
Non è un canile, dove “depositare” l’ennesimo randagio sequestrato, ma una struttura dinamica e ricca di servizi, che funzioni, non in alternativa all’attività delle istituzioni, ma in collaborazione diretta e costante con esse. Una struttura dove effettuare servizi basilari, dalla sterilizzazione alla microchippatura, in supporto alla struttura comunale esistente, o il controllo delle nascite in collaborazione con l’ufficio veterinario competente, attuata all’interno del rifugio e con la disponibilità dei veterinari volontari; dove gestire una vera e costante campagna di affidi, in concerto con altri rifugi in tutto il territorio nazionale; servizi per ammortizzare i costi di gestione, tipo pet-terapy, pensione e cimitero per cani; una struttura oasi dog, capace di dare spazi attrezzati per cani con padrone, liberi di muoversi senza guinzaglio e senza museruola; servizio di inserimento dei cani microchippati e sterilizzati sul territorio, come cani di quartiere (1-2 al massimo); una struttura che, attraverso il lavoro di associazioni sul territorio, conduca azioni di sensibilizzazione e di educazione al rispetto degli animali, per il contrasto dell’abbandono e del verificarsi di azioni limite come l’avvelenamento degli animali, oggi purtroppo sempre più spesso perseguito a Sciacca”.
Filippo Cardinale