SE NON SI INCASSA IL CREDITO EAS ENTRO L’ANNO SALTA L’EQUILIBRIO DI BILANCIO
L’equilibrio di bilancio viaggia sul filo sottile, come l’equilibrista di un circo attraversa la fune di acciaio sospeso nel vuoto.
Il parere favorevole espresso dal Collegio dei Revisori sul bilancio di previsione 2019/2021 contiene dei passaggi sotto la forma di “osservazioni/suggerimenti” che producono perplessità sull’impalcatura del bilancio. La certezza, leggendo la relazione dell’organo di revisione, è che, come è noto, il bilancio comunale ha una forte vulnerabilità perché è strutturalmente debole. E questo stato di precarietà vale per chi ha amministrato prima, per chi amministra oggi e per chi amministrerà domani. Con un bilancio che presenta grossi e costanti problemi strutturali, la via del dissesto non è improbabile.
Il Collegio dei Revisori ha acceso i riflettori sulla somma di 1.200.000 euro che è quella che il Comune dovrebbe incassare dall’EAS come stabilito dalla sentenza. Ma sulla sua esigibilità entro la fine dell’anno, i revisori hanno alzato robusti paletti. Ha scritto all’Ufficio ragioneria del Comune sottolineando questo: “ invita/raccomanda di effettuare una verifica sull’effettiva esigibile certezza dell’esito della sentenza di pignoramento in corso entro il 30 novembre 2019”. Qualora fosse non favorevole, invita l’Ufficio ragioneria “ad una immediata verifica per il ripristino degli equilibri di bilancio”, rimarcando che la somma di 1.200.000 è stata inserita in bilancio “come previsione di entrata per finanziare spesa corrente”.
E’ ovvio che se non ci fosse certezza sull’esigibilità entro l’anno in corso, gli Uffici comunali debbono smontare il bilancio e trovare 1.200.000 euro.
Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, essi a montano 3.232.201; a questi vanno sommato altri 400.000 euro di debiti Sogeir in liquidazione, oltre ad una somma di 250.000 (sempre Sogeir in liquidazione) che è oggetto di contenzioso.
Filippo Cardinale