“SCUSI, QUAL’E’ LA STRADA PER L’ANTIQUARIUM SUL MONTE KRONIO ?”

Segnaletica turistica carente in città. Appaltato servizio per nuovi pannelli e insegne finanziato con fondi comunitari

Arrivare all’antiquarium di San Calogero, forse l’unico spazio museale siciliano dove non si paga il biglietto e attualmente unico luogo espositivo della città, è impresa assai ardua. Dal centro abitato, fino al monte, sono quasi inesistenti i segnali di indicazione. Ad evidenziare questo evidente disservizio sono stati nei giorni scorsi dei visitatori che giunti sul posto hanno raccontato della difficoltà avuta nell’individuare il tragitto.

C’è anche questo nel lungo elenco di interventi da fare per migliorare l’accoglienza in una città ricca d’arte e di storia, ma con parecchi problemi nella fruizione di opere artistiche ed architettoniche. A sostegno della carenza di indicazioni turistiche, arriverà tra alcune settimane l’appalto dei lavori per «Segnaletica turistica e pannelli informativi esplicativi nel territorio di Sciacca», assegnato ieri in via definitiva. Una società veneta ha vinto la gara d’appalto per un importo, al netto del ribasso d’asta, di 96.592 euro.

L’importo complessivo, ottenuto grazie ad un bando comunitario a cui l’ente locale ha partecipato tre anni fa, è di poco più di 250mila euro, e prevede anche oneri di progettazione e altro. Il decreto di finanziamento è del dicembre del 2012, ma per le procedure di gara ci sono stati vari rinvii e solo adesso è stato definito il verbale di gara. La città offrirà così un servizio indispensabile per i turisti alla scoperta di itinerari, percorsi archeologici, località di interesse artistico e balneare a molti sconosciuti, diversificando di fatto l’offerta turistica, migliorandola nettamente.

Ci saranno insegne e pannelli di informazione con cui finalmente il visitatore avrà modo di sapere dove si trova e conoscere la storia della città e dei monumenti. Il progetto risale al 2010 e venne predisposto dagli uffici comunali su indicazione dell’amministrazione guidata da Vito Bono che partecipò ad un bando regionale, poi finanziato.

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