SCUOLA VIA NASTASI: RINVIATI A GIUDIZIO MISURACA, VECCHIO, TRAPANI ED I FRATELLI RUSSO

La prima udienza del processo, innanzi il collegio giudicante, è fissata per il 27 marzo 2013

Alle 23.45, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha disposto il rinvio a giudizio per i sette imputati tra ex amministratori, dirigenti del Comune di Sciacca, imprenditori e tecnici imputati. I reati contestati sono di falso per il dirigente dell’Ufficio tecnico, Aldo Misuraca e per l’ex assessore Gianfranco Vecchio. All’ingegnere comunale Giuseppe Liotta e ai fratelli Domenico, Biagio e Calogero Russo (titolari della struttura) nonchè all’architetto Massimiliano Trapani, direttore dei lavori, è contestato il reato in materia di abusivismo edilizio. Pubblico ministero è il magistrato Michele Marrone. I difensori hanno chiesto il non luogo a procedere perchè ritengono regolari gli atti amministrativi e tecnici. La prima udienza del processo, innanzi il Tribunale in composizione collegiale, è fissata per il 27 marzo 2013.

La vicenda ebbe inizio il 15 settembre del 2011, quando con lo squillare della campanella di inizio della scuola esplose la protesta dei genitori che, accompagnando i figlioletti alla scuola elementare di via Nastasi, plesso San Francesco, si accorsero delle condizioni inadeguate del plesso scolastico. Proteste, denunce, rimbalzi di responsabilità. Il tutto finì sulla scrivania degli Uffici della Procura della Repubblica di Sciacca che avviò le indagini. Indagini condotte nel più assoluto riserbo, ma che hanno radiografato tutta la filiera dei passaggi amministrativi e tecnici. Venne fuori che quei locali non avevano ricevuto l’idoneità all’attività di scuola, e addirittura mancava il cambio di destinazione. Cambio di destinazione che risultò necessario attraverso una lettera dell’Ufficio Tecnico. Insomma, il tutto doveva passare dall’approvazione del Consiglio comunale. Passaggio che non avvenne mai. Per un anno le indagini sono proseguite nel silenzio del lavoro degli investigatori. Ora la vicenda si trasferisce nel dibattimento processuale.

Non è escluso che il Comune si costituisca parte civile nel processo. Anche un gruppo di genitori sarebbe orientato a costituirsi parte civile.

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