SCUOLA SAN FRANCESCO: “L’ASSESSORE VECCHIO SI DIMETTA”. LO CHIEDE IGNAZIO BIVONA
Sulla vicenda relativa al plesso scolastico San Francesco, ricavato dai locali dell’ex libreria Russo, il consigliere comunale di Sciacca al Centro, Ignazio Bivona, chiede le dimissioni di Gianfranco Vecchio. In una lettera, Bivona scrive:
“Premesso che l’assessore Vecchio ha gestito personalmente, in adempimento alla sua delega, lo spostamneto dei locali del plesso San Francesco nei nuovi locali ex cartoleria Russo; che il detto assessore ha seguito il procedimneto di che trattasi, per il tramite dei suoi uffici, sia per ciò che attiene alla individuazione dei locali (per i quali si paga un lauto canone di locazione) che per ciò che attiene alla loro sistemzione rendenodoli conformi alle normative che regolano la materia (!!!!!); che si è potuto constare la assolutra inadeguatezza dei locali scelti che risultano non solo piccoli ed angusti, ma in alcune classi addirittura privi di aperture; che la vicenda è ancora più grave interessando i nostri bambini che l’amministrazione ha costretto a vivere segregati; che la scuola dovrebbe essere in primis un luogho sicuro oltre a dovere garnritre l’istruzione nella piena serenità anche delle famiglie. Considerato che l’attività svolta sembra icto oculi inadeguata; che le lamentele e le proteste di questi primo giorni danno contezza della gravità della vicenda. Ritenuto che detta vicenda ha particolarmente turbato lo scrivente che ha potuto constatre come i genitori interessati e la cittadinanza abbiano accomunato l’intera classe politica locale nella presunta responsabilità di quanto accaduto, mentre in realtà tale vicenda è addebitabile in maniera assolutamente esclsuva all’amministrazione ed in particolare all’assessore competente e non certo ai consiglieri comunali, tantomneo quelli di opposizione. Ciò premesso e considerato, quale atto di serietà e responsabilità istituzionale verso la città, risulta opporttuno, necessario ed improcastinabile che l’assessdore, riconosciute le proprie responsabilità si dimetta”.