SCUOLA SAN FRANCESCO: 7 INDAGATI PER TRUFFA E ABUSO D’UFFICIO
Chiuse le indagini. La vicenda esplose il 15 settembre del 2011, all’inizio dell’anno scolastico. Locali inidonei e senza cambio di destinazione
E’ trascorso un anno da quel 15 settembre 2011 quando con lo squillare della campanella di inizio della scuola esplose la protesta dei genitori che, accompagnando i figlioletti alla scuola elementare di via Nastasi, si accorsero delle condizioni inadeguate del plesso scolastico. Proteste, denunce, rimbalzi di responsabilità.
Il tutto finì sulla scrivania degli Uffici della Procura della Repubblica di Sciacca che avviò le indagini. Indagini condotte nel più assoluto riserbo, ma che hanno radiografato tutta la filiera dei passaggi amministrativi e tecnici. Venne fuori che quei locali non avevano ricevuto l’idoneità all’attività di scuola, e addirittura mancava il cambio di destinazione. Cambio di destinazione che risultò necessario attraverso una lettera dell’Ufficio Tecnico. Insomma, il tutto doveva passare dall’approvazione del Consiglio comunale. Passaggio che non avvenne mai.
Per un anno le indagini sono proseguite nel silenzio del lavoro degli investigatori. Ora la vicenda, almeno dal punto di vista delle indagini, è conclusa. Se dagli Uffici della Procura della Repubblica di Sciacca non trapela nulla, è certo, da altre fonti cui il Corriere di Sciacca ha attinto, che le persone coinvolte nell’inchiesta sono sette, due dirigenti comunali, un ex assessore, un professionista, tre imprenditori. Ino dei due dirigenti comunali ha subito anche un provvedimento disciplinare da parte del Comune, con la sospensione di una settimana dal servizio (sospensione già scontata).
Non è escluso che nelle prossime ore la vicenda possa essere descritta nel dettaglio da parte degli stessi Uffici della Procura. Vi è un obiettivo primario che è la stella polare degli accertamenti: gli uffici della Procura sono stati determinati nel fare chiarezza e nell’individuare responsabilità che, nella fattispecie, sarebbero rappresentate da un ventaglio non certo ristretto. Proprio per centrare senza esitazioni l’obiettivo investigativo è stato svolto un lavoro in profondità.
La vicenda, abbondantemente nota in città, risale esattamente al 15 settembre dello scorso anno, proprio nel giorno dell’inizio delle attività scolastiche quando ben 12 classi di scolari sono state costrette a trasferirsi altrove per le condizioni inidonee dei locali, situati a piano terra di un edificio di diversi piani. I genitori degli scolari non consentirono il prosieguo delle lezioni in quelle condizioni ritenute fuori norma.
Aule piccole destinate a ospitare un numero di scolari assai superiore rispetto al rapporto superficie-scolari. Mancanza di ventilazione, e altri anomalie lamentate dai genitori. Dopo qualche giorno, fu fatta luce su una vicenda inquietante: si scoprì che non vi erano le necessarie autorizzazioni rilasciate dal Comune. Fu un crescendo di “scoperte” di inadempienze tecnico-amministrative che toccano diversi soggetti e uffici.
Dunque, si è messo il punto fermo sulla fase investigativa. Finita questa fase, la prossima, imminente, è quella giudiziaria vera e propria con la richiesta del rinvio a giudizio e l’inizio delle fasi dibattimentali.
Le centinaia di famiglie in questo anno hanno atteso gli sviluppi di una vicenda che hanno considerato inverosimile.
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