SCONTRO EPISTOLARE TRA MANGIACAVALLO (M5S) E GIRGENTI ACQUE
Il deputato saccense chiede l’elenco del personale assunto dalla società idrica e le modalità di assunzione. La privacy come motivazione del diniego da parte della Girgenti Acque
Uno scambio di lettere “aperte” segna lo scontro tra il deputato regionale Matteo Mangiacavallo (M5S) e il presidente della Girgenti Acque, Marco Campione. La questione ha il suo fulcro nella richiesta del deputato saccense di avere la lista del personale assunto dalla società idrica. Richiesta negata dal massimo rappresentante della Girgenti Acque che, in una lettera aperta dell’8 agosto scorso, fa appello alla “convivenza armoniosa tra gli uomini, nel rispetto delle regole istituite dallo Stato nella sua fondazione, a tutela e salvaguardia degli interessi della collettività e dei diritti alla persona”.
Una motivazione che Campione sottolinea essere perimetrata alla richiesta “dell’elenco del personale”. Sarebbe d’accordo, invece, Girgenti Acque, a mettere a disposizione del deputato i dati relativi “alla pianta organica”. Marco Campione ricorda a Mangiacavallo che la Girgenti Acque ha messo a disposizione i dati richiesti da Mangiacavallo e relativi “alle utenze elettriche a servizio di tutti gli impianti di depurazione della Girgenti Acque”. La lettera aperta a firma del Presidente della Girgenti Acque si conclude con un invito al deputato saccense del M5S “ad un incontro formale e cordiale in sede”, in occasione del quale il deputato potrà “constatare l’operato di tutti i dipendenti”.
La risposta di Mangiacavallo non tarda ad arrivare con una lettera aperta di due giorni fa. Il deputato saccense declina l’invito ad un incontro nella sede della Girgenti Acque “ fino a quando non saranno rispettati “i diritti” dei cittadini di cui sono portavoce e, dunque, non saranno sospese le pratiche di distacco dei contatori a morosi incolpevoli e a morosi presunti; non saranno inviate richieste di pagamento relative a canoni di depurazione e fognatura in tutte le zone della ex provincia non servite o servite apparentemente (a mio modesto modo di vedere, se il depuratore esiste ma non funziona, non va richiesto il pagamento di un servizio, di fatto, non offerto); non saranno resi noti i dati relativi ai vostri dipendenti (per i quali non ho motivo di dubitare “lo spirito di sacrificio e l’abnegazione con cui prestano il loro operato”) e ai criteri adottati per la loro assunzione”.
Mangiacavallo scrive a Marco Campione che non è interessato “ad istituire un duello sul piano giuridico” poiché la sua richiesta di accesso agli atti “rispetta criteri di buon senso, oltre che di buona “educazione istituzionale”. “Sono, infatti, i cittadini della mia provincia- continua Mangiacavallo-, che sento di rappresentare, a chiedere spiegazioni del perché il Procuratore aggiunto di Agrigento, Dottor Fonzo, in audizione, lo scorso 12 marzo, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlate, riferendosi alla Girgenti Acque S.p.A., paventava la possibilità che la stessa possa essere diventata ”un assumificio”.
“A queste parole, inequivocabilmente gravi stante la fonte, vorremmo un riscontro oggettivo immediato, e per tale motivazione era stato richiesto l’elenco di tutto il personale che, ricordo a me stesso, è stato assunto per svolgere un servizio di pubblica utilità ed il cui costo grava sull’intera collettività che paga le fatture del SII. Ed è, soprattutto, per aiutare i cittadini agrigentini a fugare ogni dubbio circa le paventate irregolarità nelle procedure assunzionali, pertanto, che torno nuovamente a chiederVi di fornirci l’elenco nominativo dei vostri dipendenti”, conclude Mangiacavallo, chiosando che la “convivenza armoniosa tra gli uomini, nel rispetto delle regole istituite dallo Stato nella sua fondazione” può tranquillamente venir meno se il mio agire è “a tutela e salvaguardia degli interessi della collettività e dei diritti della persona”.