SCIACCAMARE HA VERSATO AL COMUNE DI SCIACCA 1 MLN E 322 MILA EURO DI IMPOSTA DI SOGGIORNO

Pubblichiamo il testo integrale dell’intervista pubblicata dal quotidiano “La Sicilia”

Pubblichiamo, riprendendola dall’edizione dello scorso 7 dicembre del quotidiano La Sicilia, la versione integrale dell’articolo e dell’intervista realizzati dal collega Giuseppe Recca al presidente di Aeroviaggi, Antonio Mangia. Dichiarazioni che hanno scatenato un vivace dibattito e che accendono i riflettori su un problema reale, quello dell’utilizzo ottimale dei proventi dell’imposta di soggiorno.

“Destinare il 50 per cento dei proventi dell’imposta di soggiorno al Carnevale di Sciacca è pura follia”. Antonio Mangia, presidente dell’Aeroviaggi, la società che gestisce le quattro strutture alberghiere ex Sitas, torna a tuonare contro le scelte fatte dall’amministrazione comunale di Sciacca in tema di valorizzazione del turismo:

“Attraverso l’imposta di soggiorno la nostra società trasferisce ogni anno al Comune di Sciacca, con rate trimestrali, 400 mila euro – dice l’imprenditore alberghiero – sarebbe auspicabile che almeno una parte di questi soldi venissero utilizzati per sistemare le strade comunali di accesso agli alberghi che oggi sono davvero dissestate. Ma anche per abbellire la città in genere, per sistemare gli ingressi che sono il biglietto da visita per mettere piante e fiori. Ultimamente è stata rifatta l’illuminazione pubblica, ma non basta. E’ assurdo – aggiunge – pensare ad investire 350 mila euro degli incassi dell’imposta di soggiorno per una festa paesana che si svolge in inverno, che dura tre giorni e che non valorizza affatto le peculiarità turistiche del territorio”.

In occasione dell’ultima riunione del tavolo tecnico sull’imposta di soggiorno, svoltasi un paio di settimane fa, l’Aeroviaggi ha portato all’attenzione delle aurorità cittadine i numeri del contributo fornito all’imposta istituita quattro anni fa con l’obiettivo di avere fondi da investire per migliorare l’offerta turistica. Dall’aprile del 2013 al settembre 2016 gli ospiti dell’albergo Alicudi hanno pagato una tassa di soggiorno complessiva di 288.386 mila euro; l’albergo Cala Regina 399.500 euro; il Lipari 296.186 euro e in ultimo l’albergo Torre del Barone 338.670, per un totale di 1 milione 322 mila e 705 euro. Un contributo rilevante, che per Aeroviaggi il Comune di Sciacca avrebbe dovuto utilizzare meglio.

“Il problema è che a Sciacca non c’è una cultura turistica dell’accoglienza – continua il patron dell’Aeroviaggi – al di là dei dissesti finanziari in cui sono oggi coinvolti i Comuni, manca la mentalità giusta per sfruttare quella grande risorsa che è il turismo. La pulizia della città, l’abbellimento del centro storico, la sistemazione delle strade sono prioritarie. Investire i soldi solo per la festa di Carnevale, quando tra l’altro le strutture alberghiere sono chiuse perchè arriva poca gente da fuori hinterland, è come bruciare denaro. Ci vuole maggiore attenzione in tutto una città che ha la possibilità di crescere affidando tutto ai servizi turistici – conclude – . Pensi che a Sciacca la linea bus tra il centro urbano e gli alberghi viene lasciata in funzione anche nei mesi invernali quando siamo chiusi, e nel suo piccolo questa è una grave disattenzione”.

Il complesso turistico di Sciaccamare utilizza in piena stagione 300 lavoratori, la gran parte di Sciacca e dei Comuni del circondario. Si tratta della più grande azienda economica presente nel territorio che in ogni stagione estiva fa il pienone. Oltre ai soldi destinati al Carnevale di Sciacca, i proventi dell’imposta di soggiorno vengono utilizzati in parte per le manifestazioni estive e in parte per pulizia e vigilanza spiagge.

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