Sciacca salva Menfi, il Consiglio comunale boccia il consuntivo 2020 ma non sarà sciolto per la nuova legge elettorale
SCIACCA- Il Consiglio comunale boccia il consuntivo 2020 e i consiglieri comunali non vanno a casa. Sciacca docet. Dopo la bocciatura del conto consuntivo dell’amministrazione di Francesca valenti, che portò alla scioglimento del Consiglio comunale, la politica regionale ha approvato un emendamento che di fatto modifica la legge elettorale precedente che spediva a casa, tranne l’amministrazione, i consiglieri comunali in caso di bocciatura del rendiconto di gestione. Subito dopo il “caso politico di Sciacca”, su iniziativa del parlamentare saccense Matteo Mangiacavallo, fu portata in Sala d’Ercole una proposta emendativa all’articolo 58 della legge regionale 1 settembre n. 26. La proposta emendativa fu approvata e divenne legge 15 giugno n. 13.
In buona sostanza, venne emendato l’articolo 58 della legge regionale 1 settembre n. 26 nel modo seguente: “Dopo il comma 1 dell’articolo 58 della legge regionale 1 settembre 1993 n. 26 è inserito il seguente: 1 bis: Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano nell’ipotesi di mancata adozione del rendiconto di gestione”.
Ovviamente, la legge non ha efficacia retroattiva e dunque il Comune di Sciacca rimase orfano del Consiglio comunale. Ma l’esperienza di Sciacca ha salvato il Consiglio comunale di Menfi dallo scioglimento. Con la legge approvata, il rendiconto di gestione ha il profilo meramente dui strumento tecnico e non politico.
Ma torniamo a Menfi e, precisamente, alla seduta del Consiglio comunale di ieri sera. L’Amministrazione guidata dalla Mauceri ha presentato il consuntivo 2020 con un disavanzo di amministrazione di circa 11 milioni di euro.
Ieri sera hanno votato favorevolmente soltanto i 5 consiglieri di “Siamo Menfi”, vicini al sindaco. I voti contrari sono stati 6 mentre 4 gli astenuti. Tra questi anche il gruppo misto di cui fa parte il presidente del consiglio comunale Andrea Pellegrino.
Si tratta di un rendiconto che affonda le sue radici lontano e precisamente ad inadempienze risalenti al bilancio 2015, ha dichiarato il sindaco Marilena Mauceri durante il suo intervento.
Ma l’opposizione non ci sta e replica sostenendo che il disavanzo è da ascrivere esclusivamente alle inefficienze dell’attuale esecutivo. L’opposizione ha invitato il sindaco Mauceri a confrontarsi pubblicamente con i sindaci e gli assessori al bilancio degli anni passati.
Per il gruppo consiliare che sostiene il sindaco, invece, si tratta di deficit strutturali e che sono eredità del passato. Insomma, per i consiglieri comunali vicini al sindaco, 11 milioni di euro di disavanzo non si possono certo generare in uno o due anni.
C’è, comunque, un dato certo ed è politico. La bocciatura dimostra come il sindaco Mauceri non abbia più la maggioranza in Consiglio comunale. Una crisi politica che ieri sera ha portato nuovamente l’opposizione a chiedere al sindaco di rassegnare le dimissioni e rimettere il mandato nelle mani degli elettori.
Sarà, adesso, un commissario ad acta, che verrà nominato dalla Regione, ad approvare il rendiconto finanziario del comune di Menfi relativo all’anno 2020.
Filippo Cardinale