Sciacca ospedale Stroke Unit Hub per trattamento ictus come Palermo, Caltanissetta, Catania e Messina

La proposta è del direttore Asp Capodieci. Ma deciderà la politica, la stessa che ha disatteso il decreto che nel 2019 istituiva al Giovanni Paolo II la Stroke Unit Spoke

SCIACCA. Il direttore generale dell’Asp Giuseppe Capodieci, nel presentare le sue proposte al Dipartimento regionale sanità che sta predisponendo la nuova rete ospedaliera, oltre ad inserire l’ospedale di Ribera come ospedale di zona disagiata, per l’ospedale di Sciacca ha fatto una proposta che lascia un po’ perplessi, ma che riaccende l’attenzione su un “furto” perpetrato nei confronti della città e del territorio.

Capodieci oggi popone l’ospedale Giovanni Paolo II come struttura Hub per la rete Stroke, quindi dotandolo di Neurochirurgia e Neuroradiologia interventistica. Per la direzione generale si tratta di una cosa nuova, Capodieci la descrive come “idea rivoluzionaria”. Ma è bene dire che c’è già un decreto assessoriale del 2019 con cui veniva istituita a Sciacca la Stroke Unit di primo livello con funzionalità Spoke, puntualmente disatteso dagli organi regionali.

Oggi Capodieci va oltre e propone Sciacca come Stroke Unit Hub, al pari dell’ospedale Civico di Palermo, del Cannizzaro di Catania e del Sant’Elia di Caltanissetta e al Policlinico di Messina, ovvero le strutture di riferimento regionale.

Ricordiamo che le Unità neurovascolari consentono la gestione ottimale del paziente con ictus e ogni secondo è prezioso per ridurre mortalità e invalidità residua. L’assenza di una Stroke Unit nella zona di Sciacca (i pazienti colpiti da ictus vengono portati a Caltanissetta e Palermo) ha privato un ampio territorio a cavallo di tre province di un servizio fondamentale. Peraltro, si disattende il decreto del ministero della Salute n. 70 del 2 aprile 2015 che ha determinato la necessità di organizzare l’assistenza all’ictus cerebrale su due livelli: un primo livello di centri dove effettuare la trombolisi situati in ospedali con bacino d’utenza compreso fra 150.000 e 300.000 abitanti ed un secondo livello dove effettuare anche i trattamenti endovascolari, situati in ospedali con bacino d’utenza compreso fra 600.000 e 1.300.000 abitanti.

La Regione Siciliana può riparare oggi ad una grave mancanza, per non dire furto, nei confronti dell’utenza della zona di Sciacca. L’idea di Capodieci è inserita nella sua proposta presentata al governo regionale. La sua buona volontà è da apprezzare, ma purtroppo vale poco. Le decisioni sui servizi sanitari li prende la politica a Palermo, ed è lì che bisogna contare di più per ottenere ciò che spetta di diritto.