SCIACCA: LA PROTESTA SILENZIOSA DEI COMMESSI
I commessi protestano ”in silenzio”. Così comincia una nota stampa della Camera del lavoro di Sciacca riferita alle conseguenze della scelta di liberalizzare l’orario di apertura e chiusura delle attività commerciali e la chiusura alle ore 23 effettuata in alcuni negozi del centro storico. Secondo Franco Zammuto della Cgil, nessuno degli operatori del settore si pone il problema di come ci si organizza con i lavoratori. Basterebbe consultare il Contratto Nazionale del Lavoro, indire una assemblea con i lavoratori e stabilire i nuovi turni di apertura e chiusura, garantendo ai lavoratori sia gli irrinunciabili turni di riposo sia l’eventuale straordinario spettante, qualora si dovesse procedere a riconoscerli. “Da alcuni giorni – dice il sindacalista – questa Camera del Lavoro viene sollecitata da lavoratori del settore del commercio ad intervenire per fare sentire la loro voce, e tuttavia, quando gli si risponde che ci sono i CC.NN.LL che regolano la materia, la paura di perdere il posto di lavoro (specie in un momento di crisi occupazionale come quello che stiamo attraversando e per il quale nessuno se ne sta occupando seriamente e con competenza, se si esclude il “pannicello caldo” del Governo Nazione) impedisce loro di chiedere al datore di lavoro di stabilire un nuovo assetto organizzativo per l’apertura e chiusura e conseguente turnazione e riposi. Questa clamorosa protesta, purtroppo, viene condotta “in silenzio”. Il riconoscimento dei diritti, dalle nostre parti, è da terzo mondo. Paradossalmente nel nostro sud, per come vengono sfruttati i lavoratori, potremmo fare concorrenza alla “grande potenza economica della Cina”. La Camera del lavoro di Sciacca chiede anche ai lavoratori di fare prevalere la loro dignità tutelata dai diritti. “L’applicazione della liberalizzazione dell’apertura e chiusura H24 dopo l’esperimento dell’anno scorso e quello che si sta riproponendo oggi – conclude Zammuto – non sembra abbia prodotto e stia producendo apprezzabili e significativi vantaggi economici all’attività del commercio e di conseguenza, la chimera, che questo contribuisca ad accrescere l’occupazione. Sul tema del lavoro, oltre che a parlarne ed essere al primo posto dell’agenda di tutti, si faccia qualcosa di concreto e non aspettare che siano sempre gli altri a risolvere i problemi”.