SCARICHI OLEARI NEL TORRENTE FOCE DI MEZZO

Le analisi dell’Arpa evidenziano inquinamento da scarti della lavorazione delle olive Gli uomini del Circomare impegnati senza tregua a scoprire l’attività illecita

Si fa fino in fondo alla ricerca di chi inquina il torrente Foce di Mezzo scaricandovi scarti della lavorazione delle olive. Il lavoro dei militari del Circomare, comandati da Salvatore Calandrino, è senza tregua e mira a scovare attività illecite. Nello specifico, si cerca chi sversa nel torrente scarti della lavorazione delle olive. Gli esami dell’Arpa non lasciano dubbi: l’inquinamento rilevato è causato da scarti oleari che poi si riversano nel mare della Foggia.

I campioni che sono stati analizzati dall’Arpa sono quelli prelevati dai militari del Circomare lo scorso 18 ottobre. L’attività del Circomare è frenetica ed è rivolta a far emergere tutti gli scarichi abusivi che inquinano il torrente e il mare della Foggia.

Periodicamente sono i residenti della contrada a segnalare episodi di inquinamento. “Assolto”, almeno in questa fase, il depuratore gestito dalla Girgenti Acque, a cui venivano imputate le cause dell’inquinamento. C’è ben altro, invece. C’è una copiosa attività illecita di sversamento di residui di attività produttive, ma anche di scarichi fognari abusivi.

E su questa attività si sta impegnando senza risparmio il Circomare di Sciacca.

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