Sanità: Sicilia record nazionale di morti evitabili
Isola ultima per la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni, ferma a 8,7 anni, e per la mortalità evitabile con una corretta prevenzione, pari a 22 decessi ogni 10mila residenti per le persone fino a 74 anni
La sanità siciliana è bocciata in due macroparametri su tre. Lo scrive oggi LA SICILIA in un dossier sulla sanità siciliana nel quale vengono diffusi i voti dati la fondazione Gimbe, che li ha elaborati a partire dai dati ufficiali del ministero della Salute sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) relativi al 2022.
Va male la prevenzione, così come la medicina territoriale. Sufficienza piena invece per la rete ospedaliera. L’operazione effettuata da Gimbe sintetizza i 22 indicatori ministeriali sulle performance e prevede un punteggio unico in centesimi sulle tre macroaree. La Sicilia va male cone assistenza distrettuale (58,04) e soprattutto la prevenzione, con appena 47,18.
Il dato sulla prevenzione ha anche delle evidenze nei dati raccolti da Istat nell’ultima indagine Bes (Benessere equo e sostenibile). La Sicilia è ultima per la speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni, ferma a 8,7 anni, e per la mortalità evitabile con una corretta prevenzione, pari a 22 decessi ogni 10mila residenti per le persone fino a 74 anni. Alta anche la mortalità infantile, con 3,9 decessi ogni mille nati. Peggio solo la Calabria, con 4,2, mentre la media in Italia è di 2,6.
Tra le regioni italiane virtuose spicca invece l’Emilia-Romagna, che supera i 96 punti in prevenzione, i 95 per la medicina territoriale e i 93 per gli ospedali. Seguono Veneto e Lombardia.