Sanità, dopo corteo di protesta ad Agrigento tamponata emergenza al pronto soccorso. E a Sciacca ?
SCIACCA. Ad Agrigento per superare l’emergenza personale al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, i medici di chirurgia e cardiologia copriranno i turni di servizio.
Lo ha detto Mario Zappia, commissario straordinario dell’Asp, durante un incontro con il sindaco Miccichè a seguito della marcia di protesta per la sanità, organizzata dal Cartello sociale, il 17 giugno scorso.
“I medici di Chirurgia e di Cardiologia – ha detto il commissario – hanno dato la loro disponibilità e i loro primari, rispettivamente, Carmelo Sciumè e Giuseppe Caramanno, hanno acconsentito, al di là degli antipatici ordini di servizio, a coprire dieci turni nell’area di emergenza. Il Pronto soccorso – ha detto Zappia – è un problema che riguarda tutti: se collaboriamo ce la facciamo”.
A Sciacca adesso c’è da augurarsi che anche il sindaco Fabio Termine incontri il capo dell’Asp e con autorevolezza si confronti con lui per le esigenze altrettanto importanti del pronto soccorso e delle altre unità operative dell’ospedale Giovanni Paolo II. Senza trascurare la questione lavori di riqualificazione nell’area di emergenza che durano ormai da un anno e dell’attivazione del reparto di neurologia, impegno assunto addirittura durante un incontro a Palermo con l’assessore alla sanità Giovanna Volo, organizzato dal deputato regionale saccense Michele Catanzaro.
Senza ulteriori passaggi, senza ulteriori pressioni, la manifestazione dello scorso 17 giugno ad Agrigento, alla quale hanno preso parte anche tanti saccensi, sindaco compreso, per Sciacca e per i servizi sanitari dell’area occidentale della provincia di Agrigento è stata una inutile perdita di tempo.
Giuseppe Recca