Sanità, Catanzaro: “Anche l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari certifica il mal governo siciliano”
“Le nostre critiche al governo Schifani sulla gestione della sanità sono certificate anche da enti pubblici di rilievo nazionale”. Lo dice oggi il capogruppo all’Ars del Partito Democratico, Michele Catanzaro, commentando la terza “Indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo-dipendenti” dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che danni svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione.
“In questa accurata indagine – dice Catanzaro – emergono in modo evidente le criticità che da anni noi segnaliamo: la lentezza della risposta alle emergenze-urgenze, la sofferenza della rete cardiologica e della rete ictus nelle aree con carenza di infrastrutture viarie, i tempi di attesa, l’abbandono dei pronto soccorso prima della trattazione del caso. E’ incredibile leggere che la Sicilia risulti una delle regioni con la più alta percentuale di abbandono del Pronto Soccorso. In pratica – aggiunge Catanzaro – ci si reca nei punti di emergenza-urgenza per poi andarsene ancor prima di aver effettuato la visita medica”.
L’indagine dell’Agenas riguarda lo stato di attuazione delle reti tempo-dipendenti, da quella cardiologica all’emergenza-urgenza, le strutture all’interno degli ospedali il cui lavoro con i pazienti che presentano determinate patologie dipende dalle decisioni e dagli interventi che si mettono in atto nelle prime ore dall’insorgenza dei sintomi. Le quattro principali reti tempo-dipendenti sono quelle cardiologiche, ictus, trauma, emergenza urgenza.
“Purtroppo, quando il sistema non funziona non bastano i sacrifici quotidiani dei pochi operatori sanitari in servizio nei vari presidi ospedalieri. Al di là del piano di investimenti nazionali annunciato con grandi proclami dal governo ed i cui tempi sono lunghi – conclude Catanzaro – oggi occorre una vera e propria inversione di rotta sulla gestione regionale della sanità siciliana”.