San Giorgio, si dimette Raffaella Osso: “Le nostre istanze contro il muro di gomma del Comune”

SCIACCA. “E’ con profonda amarezza che annuncio le dimissioni da Presidente dell’Associazione  pro San Giorgio, dopo sei intensi anni di dedizione ai problemi della località che ancora oggi, nonostante tutto, trovasi in condizioni di grave precarietà”. Inizia così la lettera di Raffaella Osso con la quale ufficializza le sue dimissioni. Presidente del comitato Pro San Giorgio, donna combattiva che ha trovato negli anni un muro di gomma che rimbalzava le richieste avanzate a favore dei temi che affliggono la contrada San Giorgio.

Raffaella Osso spiega le motivazioni delle sue dimissioni: “A cavallo di due amministrazioni comunali, Di Paola e Valenti, l’Associazione ha tentato con ogni mezzo di sensibilizzare il Comune a farsi carico della sistemazione di una zona molto frequentata da residenti, abitanti stagionali e turisti”.

Istanze che non hanno mai avuto riscontro, “dalla petizione popolare “Emergenza San Giorgio” del 2014 ad una importante Conferenza dei Servizi dello stesso anno, senza alcun esito; dalla proposta del Baratto Amministrativo alle cessione volontaria delle aree della maggior parte dei frontisti del lungomare; dalla partecipazione a programmi televisivi, ai numerosi appelli giornalistici ed interviste rilasciate alle emittenti locali al fine di tenere sempre accesi i riflettori; dagli incontri al palazzo di città col sindaco e gli assessori competenti, ai sopralluoghi in zona per l’individuazione di aree idonee alla collocazione dei cassonetti e quant’altro ancora”.

Rispetto a tutto ciò, “fiducia e rispetto riposti nelle Istituzioni sono stati ricambiati da silenzi, indifferenza e omissioni che hanno vanificato lo spirito di un’associazione nata allo scopo di partecipare democraticamente le problematiche di zona all’Amministrazione Comunale”.

La beffa dei 100.000 euro destinati a San Giorgio. Raffaella Osso spiega che ” l’anno in corso avrebbe dovuto “partorire” la svolta, grazie all’utilizzo di una somma prossima ai 100,000 € che, per quasi un anno, ha alimentato la speranza di vedere il cambiamento, ovvero la sistemazione del lungomare come dovrebbe essere in una città di mare di un Paese civile. Per tutta risposta il Comune si è limitato a spargere in alcuni tratti, del materiale inerte che da subito, col transito delle autovetture, si è trasformato in polvere a danno di persone e cose”.

“Le continue richieste di una scaletta di accesso all’arenile e di una pedana per i diversamente abili e normodotati ma con difficoltà motorie, non hanno avuto riscontro e lo stesso dicasi per richieste minori che non hanno trovato risposte. Ancora oggi non vi è sicurezza all’ingresso della località per segnaletica inadeguata, mancanza di illuminazione e soprattutto di una corsia di decelerazione. Non sono di certo mancati gli appelli al Comune e all’Anas”, aggiunge Raffaella Osso.

“Le strade di accesso al mare, note per il generale dissesto, intese come private ma di pubblica utilità e la via San Giorgio, ex Regia Trazzera, di proprietà del Comune, non sono state attenzionate neppure a seguito di ben due alluvioni degli anni precedenti che hanno letteralmente impedito ai proprietari di entrare in casa. A nulla sono valsi gli appelli rivolti al Comune e alla Protezione Civile per ottenere aiuti per la sistemazione delle strade che, dopo un’approssimata manutenzione a carico dei residenti, sono inesorabilmente destinate allo sbarramento veicolare, con solo passaggio pedonale come già avvenuto in qualche caso. Di recente è il rinnovamento delle targhe viarie rese illeggibili dal tempo e a totale carico dell’Associazione che, contestualmente ha ritenuto opportuno assegnare il toponimo “ Via Makauda” alla strada che dalla SS 115 da accesso al mare attraversando il villaggio Tranchina. Di certo non è mancata richiesta all’Amministrazione di provvedere a sue spese al rinnovamento della toponomastica, intervento anche questo puntualmente disatteso”.

Ma la lista delle problematiche non si esaurisce qui. “A tutto ciò- continua Osso-  si aggiunge il problema dei rifiuti che quest’anno ha toccato l’apice, causando disagi e tanta confusione all’intera comunità e ai turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Non sono di certo mancate le sollecitazioni ad adottare il porta a porta o a mantenere i cassonetti in prossimità di San Giorgio, in un’area comunale più volte soggetta a sopralluoghi da parte dei tecnici e che, in presenza delle telecamere di sorveglianza, avrebbe fornito un servizio più vivibile alla Comunità di San Giorgio, anziché costringerla a prendere l’auto e percorrere tra andata e ritorno ben sei km. Le discariche in zona Lumia ed altrove sono state il risultato di scelte sbagliate”.

La lunga e motivata lettera di dimissioni porta a constatare “la totale sfiducia dei cittadini che, abbandonati a se stessi, non credono più nelle Istituzioni. Lottare contro i mulini a vento è solo uno spreco di energia e tempo”. Raffaella Osso conclude con un aneddoto: “Ritirarsi non è scappare e restare non è un’azione saggia, quando c’è più ragione di temere che di sperare”.