SAM, TUTTI A CASA: ARRIVA IL LICENZIAMENTO

E’ la sconfitta della città, ma soprattutto di chi ha responsabilità sull’intera vicenda

Molti che in questa città hanno responsabilità hanno inteso gli appelli disperati di Vincenzo Bono, titolare della Sam, la ditta  che effettua il servizio di selezione e recupero dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata Comuni dell’ATO AG 1, come il classico “Al lupo, al lupo”. Sono arrivate a destinazione le 20 lettere di licenziamento per i dipendenti. Un duro colpo che pesa sulla città colpita, come del resto le altre, da una perdurante crisi.

La ditta Sam-Bono vanta ingenti crediti dalla Sogeir Ato Ag 1. Una triste e drammatica storia che rimbalza tra diversi livelli di responsabilità. La Sogeir è in crisi di liquidità perché deve riscuotere svariati milioni di euro dai soci Comuni che non versano il dovuto per “mancanza di liquidità”. E così, alla fine, per un giro vizioso a causa di tagli nazionali e regionali ai Comuni e crisi di liquidità, per 20 famiglie il Natale porta la brutta notizia.

L’azienda – si legge in una nota – ridotta ad un grave dissesto economico non è più nelle condizioni di reggere tale situazione. Purtroppo, anche se il pensiero va a quelle famiglie già distrutte dal mancato pagamento degli stipendi, nostro malgrado e con molto dispiacere a partire dal primo Dicembre siamo costretti al licenziamento di tutti i dipendenti”. Il direttore commerciale Vincenzo Bono è provato dalla dura realtà cui è sottoposta la sua Azienda. “La situazione, di crisi generalizzata, ma generato dal mancato pagamento da parte della So.Ge.I.R. Ato Ag1 – continua Bono- non ci mette più nelle condizioni di andare avanti e l’azienda dal mese di dicembre ha provveduto al licenziamento dei dipendenti, con le relative conseguenze sociali”.

Il liquidatore della Sogeir, Vincenzo Marinello, ha, forse, sottovalutato le preoccupazioni della Sam. Per la Sogeir è colpa dei Comuni che ritardano a versare le quote spettanti.

Alla fine, paga il più debole. L’operaio. C’è una filiera di responsabilità su questa vicenda. Nessuno può nascondersi dietro un dito. Non è con le semplici battute che si risolvono le gravi questioni che attanagliamo il mondo del lavoro nella nostra Sciacca.

Ognuno faccia un proprio atto di riflessione, per la parte che gli compete. Mandare a casa 20 operai, lasciare nella disperazione 20 famiglie non vale, certamente, il vanto di “essere i più virtuosi”.

C’è qualcosa di più profondo che bisogna far emergere. Il licenziamento di 20 operai è la sconfitta di tutti, della città. La Sam non ha licenziato perchè infruttuosa, ma perchè non è risucita ad avere ciò che è suo diritto avere: il pagamento delle prestazion i di lavoro. 

 

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