Saccense torna dalla Spagna e “lotta” per avere informazioni sul tampone. Due giorni di telefonate (a vuoto) per capire cosa fare
SCIACCA. Riceviamo in redazione una mail da una nostra lettrice saccense, mamma di una ragazza tornata dalla Spagna, che racconta quanto sia difficile ricevere informazioni sulle procedure anti contagio, ma soprattutto a mettersi in contatto con gli uffici competenti i cui numeri sono pubblicizzati. Ecco la sua esperienza.
Molto spesso diamo colpa ai giovani perché disattendono i decreti. Per esperienza personale posso dire che se una colpa dobbiamo attribuirla sta nella disinformazione da parte degli organi preposti a fare attuare i decreti. Mi è capitato, e non esagero, di fare telefonate a fantomatici numeri nazionali che a loro volta mi rimandavano a numeri inesistenti, alle ASL di Agrigento, Sciacca, oltre al proprio medico di base e i relativi sostituti, per poi cercare di rendere edotti ( sono stata messa in viva voce , perché la dipendente voleva far sentire le ultime novità sul decreto) per poi sentirmi dire “sa c’è conflitto tra Stato e Regione, si stia a casa ( nel mio caso essendo rientrata il 13 agosto dalla Spagna la quarentena fiduciaria non è obbligatoria). Inoltre venivo informata che i tamponi li fanno solo il martedì e il giovedì e consigliata di fare il sierologico privatamente ( tampone che il decreto del Ministro Speranza dice che andrebbe fatto entro le 48 ore). Chiedo scusa dello sfogo, ma ho solo sintetizzato un giovedì pomeriggio e un intero venerdì di chiamate.
Dunque, tra decreti, ordinanze, chiacchiere, conflitti di competenze, e altro ancora, vi è una situazione di grande confusione. A bordo dell’areo sul quale ha viaggiato la ragazza c’erano altri tre saccensi. Non sono stati sottoposti a test scesi dall’aereo. E come al solito, entra in campo la burocrazia, la filiera delle competenze che va in tilt, informazioni che diventano disinformazioni e creano sfiducia nelle persone. Creano pantani burocratici che, spesso, inducono le persone a evitare di finire in tale pantano. La signora ha inviato una lettera al Presidente della Regione, Nello Musumeci, per rappresentare gli anelli deboli di una catena che viene annunciata priva di punti deboli, ma che, invece, ne ha tanti.
Filippo Cardinale