Sul quotidiano on line Live Sicilia ieri c’è stata una delle prime lunghe interviste di Crocetta nelle nuove vesti di governatore della Sicilia. Una chiacchierata con il giornalista saccense Accursio Sabella che riprendiamo sulle nostre pagine, complimentandoci con Sabella, ormai autorevole cronista politico a Palermo.

“Non mi faccia perdere tempo, ho molto da fare”. La rivoluzione è impegnativa. Così, Rosario Crocetta di concede a poche domande, tra i lavori per i primi provvedimenti di “spending review”, che verranno annunciati domani, e la stesura finale di un libro. “Lo sto ultimando – spiega – è un libro che parla del fidanzamento tra me e la Sicilia. Un fidanzamento che domani diventerà un matrimonio”.

Domani in effetti sarà il presidente della Regione a tutti gli effetti. “In realtà in un certo senso governatore lo sono già”.

In che senso? “Da oltre quindici giorni lavoro ai primi atti necessari alla Sicilia. Alcuni li presenterò domani”.

Di che cosa si stratta? Saranno interventi di natura economica? “Certamente. Interverrò sulla spending review con atti che avranno una enorme portata sulla Regione”.

Immagino che non ci fornirà nessuna anticipazione… “Domani ne parlerò nella sede appropriata, a Palazzo d’Orleans. E poi, alcuni provvedimenti verranno definiti proprio in queste ore…”.

Un libro, la spending review, l’insediamento… ma alla giunta sta pensando? “Lei che dice? Certo che ci sto pensando, e ho le idee molto chiare”.

Eppure, il rinvio di una conferenza stampa fissata per oggi ha fatto pensare a qualche difficoltà sulla scelta degli assessori. “Voi giornalisti volete andare per forza oltre. Ma in questo caso non c’è nulla di oscuro: ho deciso di rinviare la conferenza stampa perché voglio sfruttare queste ore per lavorare sodo per la mia Sicilia. Stasera sarò a Gela, visto che domattina presto parteciperò a una cerimonia di commemorazione di una vittima della mafia. Quindi nel pomeriggio sarò a Palermo per l’insediamento”.

Allora siamo tranquilli, avremo tutta la giunta nei prossimi giorni… “Certamente una parte. Per il resto bisognerà aspettare un po’”.

Vale a dire? “Entro giovedì prossimo, dopo le mie visite a Bruxelles e a Roma, presenteremo metà della giunta: sei assessori”.

E il resto? “Il resto sarà completato appena dopo l’insediamento dell’Ars. Intanto, con quei sei inizieremo a lavorare”.

Come governerà con mezza giunta? “Io (ride, ndr) posso governare anche da solo. A parte gli scherzi, ci metteremo subito all’opera. E le cose da fare sono tante”.

Perché il resto della giunta dopo la convocazione dell’Ars? È proprio vero, allora, che la formazione dell’esecutivo è condizionata dai partiti. “Forse non ci siamo capiti. Il presidente della Regione sono io, e gli assessori li scelgo io. E gli unici già certi di un posto in giunta sono quei tre in qualche modo ufficiali. Il resto dei nomi, li leggo sui giornali. Anzi, vi ringrazio (ride ancora, ndr) per il fatto che mi tenete informato. A volte riuscite anche a sorprendermi con nomi a cui non avevo mai pensato…”.

Magari le diamo anche qualche suggerimento… “Ma non ne ho bisogno. Ho le idee chiarissime”.

Le chiarisce anche a noi? Governo di tecnici, di politici, di intellettuali… Che natura avrà il suo esecutivo? “I prossimi assessori avranno lo stesso spessore e la stessa competenza di Lucia Borsellino, Franco Battiato e Nicolò Marino. Ha sentito qualcuno criticare queste scelte?”.

In effetti no, c’è un consenso generalizzato sulle persone. Solo qualche dubbio sull’effettivo impegno che potrà fornire Battiato. A proposito: come può fare l’assessore part-time? A cosa state pensando per sgravarlo dei compiti ? “Battiato sarà assessore al Turismo e spettacolo. Questo lo posso confermare. Certo, abbiamo in mente di spostare alcune competenze che attualmente attengono a quel ramo dell’amministrazione, trasferendole ad altri assessorati. Penso ai Beni culturali. Battiato è un artista, non possiamo chiedergli di occuparsi di aspetti legati strettamente alla burocrazia. Lo faremo modificando la legge che assegna le competenze agli assessorati. Con calma, intanto la delega è sua”.

Quella legge dovrà votarla l’Assemblea. E lei a dirla tutta, la maggioranza a Sala d’Ercole non ce l’ha… “Forse non si è capito che la rivoluzione io la porterò fin dentro l’Ars. Riusciremo ad avere un consenso generalizzato, che garantirà la governabilità. E lo faremo anche attraverso la composizione della giunta”.

Vediamo se abbiamo capito: i prossimi assessori saranno personalità di così alto spessore, che nessuno, nemmeno i partiti che sostengono il suo governo, potranno lamentarsi di quelle scelte, e pretendere nomine più “politiche”. “Dobbiamo guardare in faccia la realtà: lei crede che un governo che non ha una maggioranza numerica può permettersi di fare nomine di quel tipo? Di concentrarsi sui colori, i numeri e le spartizioni? La strada non è questa. E devono capirlo tutti. Gli schemi del passato sono finiti: questa è la rivoluzione di cui parlo”.

Magari però qualcuno resterà scontento. “Io penso invece che nomine di questo tipo porteranno nuovo entusiasmo. Anche all’interno dell’Assemblea, dove il dialogo è aperto a tutti. Dobbiamo smetterla di pensare che le brave persone stiano solo in alcuni schieramenti e le cattive persone solo in altri”.

Insisto: non crede che in questo modo si attirerà il malcontento dei partiti che l’hanno sostenuta in queste elezioni? “E io le ripeto: serve un governo di ampio respiro. E sia chiaro: questa rivoluzione non la faccio ‘contro i partiti’, ma ‘con’ i partiti”.

Ma i partiti lo hanno capito? “Credo proprio di sì”.

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