Ruvolo risponde all’interrrogazione di Caternicchia: “Pretestuosità e faziosa”
RIBERA. Il sindaco Matteo Ruvolo risponde a gamba tesa all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Paolo Caternicchia rivangando anche il passato: “Preliminarmente, vista l’esperienza dell’interrogante (autorevole rappresentante – nella veste di consigliere comunale di maggioranza – della precedente Amministrazione comunale, e da circa vent’anni nella scena politica riberese con rilevanti incarichi amministrativi, anche quale vicesindaco ed amministratore della SOGEIR) non può non notarsi la pretestuosità e faziosità della richiesta: dare volutamente una versione distorta e demagogica della realtà, per mera speculazione politica di bassa lega e ben sapendo quale invece è la situazione di cui si parla, è certamente un comportamento poco nobile, che non giova in alcun modo agli interessi della comunità che si dovrebbe rappresentare”.
Caternicchia aveva interrogato il sindaco sulla questione dell’incarico ad un professionista esterno. Interrogazione che Ruvolo considera come “un tentativo maldestro di dimostrare che il Comune di Ribera si trova in uno stato tutt’altro che “economicamente disastrato” e spera di nascondere i disastri gestionali e la problematica situazione finanziaria in cui il Comune è stato consegnato alla nuova Amministrazione, parlando a vanvera di nomine di consulenti a pagamento”.
Ruvolo scrive che “come si è avuto modo in più occasioni di evidenziare, anche pubblicamente ed alla presenza dei dirigenti interessati, nel primo breve periodo di attività (appena 4 mesi). la nuova Amministrazione si è trovata nella quasi impossibilità di operare, anche per causa dei gravissimi ritardi e inadempienze della precedente amministrazione. E’ bene rimarcare che ci siamo trovati a lavorare per l’approvazione di atti fondamentali quali documenti di programmazione (rendiconto di gestione 2019 e bilancio di previsione 2020, ancora in fase di approvazione nel 2021) che chi ci ha preceduto, infischiandosene del rispetto dei termini di legge e di ogni basilare principio di buona amministrazione e corretta gestione della cosa pubblica, non ha mai predisposto ed approvato”.
Ruvolo rimarca che “l’amministrazione Pace ha concluso il proprio mandato senza presentare ed approvare atti relativi alla propria gestione e programmazione economico-finanziaria.
A tutt’oggi, gli uffici finanziari sono al lavoro per verificare e quantificare l’ammontare dei notevolissimi debiti fuori bilancio della precedente amministrazione, condizionati anche dalla definizione ancora in itinere dei documenti di programmazione sopra citati”.
Il sindaco rimarca che “mentre si lavora per sistemare i conti irresponsabilmente lasciati indietro dalla precedente gestione, bisogna ovviamente far in modo che la macchina amministrativa non si blocchi”.
Poi, Ruvolo, passa all’attacco evidenziando e per quanto riguarda l’incarico di consulenza conferito dal Sindaco all’esperto in materia di servizi socio- assistenziali (si occuperà in sostanza della pianificazione della legge 328 e di altri finanziamenti in campo assistenziale del terzo settore), precisa “che allo stesso è stata corrisposta l’assolutamente irrisoria somma di 700 euro una tantum. Una somma che è quindi una pura formalità, per giustificare il conferimento dell’incarico che dà titolo all’esperto di accedere alla documentazione degli uffici per conto dell’ente e del sindaco quale capofila dell’intero Distretto Socio Sanitario”.
“Grazie alla sua collaborazione- continua Ruvolo- non solo il Comune di Ribera ma l’intero distretto socio- sanitario D6 riuscirà molto probabilmente a recuperare le annualità della 328 relative a 20132015, 2016 -2017 e 2018-2019: risorse relative a progetti che giacevano colpevolmente nei cassetti e finanziamenti che si rischiava di perdere, tant’è che il Comune di Ribera (quale capofila) ha addirittura ricevuto una diffida da parte dell’Assessorato regionale alla famiglia e alle politiche sociali”.
“Per porre rimedio alla situazione, il sottoscritto insieme al consulente si è già recato a Palermo, presso gli Uffici dell’assessorato, così ottenendo il rilancio dei progetti in essere, relativi a iniziative che andranno a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione, ossia disabili, anziani, giovani, e famiglie indigenti”, aggiunge Ruvolo.
“All’esperto è stato conferito un incarico con un esborso minimo per l’Ente, volendosi però così conseguire un notevole risultato; insomma, si spende in maniera oculata e nell’esclusivo interesse della collettività, come farebbe un buon padre di famiglia nella gestione del bilancio familiare”.
Quanto all’assunzione degli assistenti sociali, Ruvolo spiega che “trattasi di un finanziamento nazionale (PON SIA) che prevede l’impiego di dette figure: quindi nessun esborso per il Comune, in quanto gli oneri gravano sul detto finanziamento”.
Per quanto riguarda la privatizzazione dello storico asilo nido comunale, Ruvolo chiarisce. “La ricerca di strutture locali esterne abilitate per coadiuvare l’asilo non richiede alcun esborso dalle casse comunali (essendo il tutto previsto da un finanziamento regionale). La difficoltà a riaprire l’asilo deriva da una parte dal collocamento in pensione di due unità, dall’altra dall’individuazione all’interno dell’Ente di personale di ruolo, non assunto per tale mansione”.