ROCCO FORTE: “LA CITTA’ DEVE CREDERE DI PIU’ SUL TURISMO”
“La sua crescita dipende dalla cultura al turismo, dalla voglia di crederci, dalla voglia di superare una visione strettamente provinciale”
Di Filippo Cardinale
Un dato è incontrovertibile: Sciacca ha un nome internazionale grazie al brand della compagnia di sir Rocco Forte. Un nome che gira nel turismo d’élite. I nomi di vip del mondo della politica internazionale, dello sport, del cinema, dell’industria, della moda, hanno conosciuto Sciacca perché hanno soggiornato al Verdura Golf & Resort SPA.
“Noi amiamo Sciacca- dice con passione sir Rocco Forte- e abbiamo deciso di investire qui per realizzare uno dei più bei resort in campo internazionale. I nostri campi da golf sono apprezzati dai golfisti di tutto il mondo”. Se da un lato il brand di sir Rocco Forte ha proiettato la città termale nel jet set, dall’altro la città non ha fatto quei passi in avanti attesi. “Abbiamo creato una struttura diventata destinazione per gli amanti del golf, del paesaggio, della natura, del lusso. Sono le basi per una crescita del territorio. Ma la sua crescita dipende dalla cultura al turismo, dalla voglia di crederci, dalla voglia di superare una visione strettamente provinciale”, continua sir Rocco Forte. La sensazione è che dopo 4 anni dall’inizio dell’attività del resort, e dopo 10 dall’ufficializzazione dell’investimento al Verdura, la città non sembra si sia messa dietro la scia di un marchio che rappresenta il turismo di lusso. E quando si parla di città non ci si riferisce solo alla parte politica, ma anche ai privati.
“Noi incoraggiamo la nostra clientela- continua sir Rocco Forte- a conoscere il territorio, ad apprezzare le tradizioni, gli usi. Ma la città, il territorio, deve ancora crescere parecchio dal punto di vista della qualità dei servizi offerti. C’è la parte del porto che è molto caratteristica, tipica, ma non è adeguatamente sfruttata. Potrebbe essere un ritrovo serale, ma è scarsamente illuminato, insufficientemente pulito, spesso male odorante, non ci sono negozi. E’ un porto che potrebbe diventare un gioiello con un serio progetto. Sarebbe interessante se fosse attrezzato per far ormeggiare grandi yacth. Dal porto al centro storico c’è una brevissima distanza. Anzi, Sciacca potrebbe avere un porto turistico a due passi dal centro storico. Una caratteristica molto interessante”.
Come dare torto al magnate italo-inglese. Da anni si parla di valorizzare il porto per usi turistici. Ma le parole rimangono tali e si disperdono nell’aria. Il centro storico dovrebbe essere vietato al transito veicolare, i negozi dovrebbero effettuare orari più consoni ad una città a propensione turistica. Un territorio più pulito, costantemente scerbato. Una città silenziosa e con più verde. Sono i fondamentali per chi intende divenire una destinazione turistica. Sciacca ha una costa lunga, ma nello stesso tempo diverse sono le zone non balneabili, quasi tutte le spiagge sono prive di servizi quali docce e servizi igienici. “Noi abbiamo investito, abbiamo anche restaurato la facciata dell’ex convento dei gesuiti. Possiamo offrire dei consigli, ma certamente non possiamo andare oltre. Adesso è la città che deve dare una risposta e assumere una vera cultura di destinazione turistica”.