RITORNANO I SENSORI DALLA FERDINANDEA. ADESSO SARANNO ANALIZZATI I DATI. UNA FILA DI 10 CONI VULCANI SPENTI TRA LA FERDINANDEA E IL BELICE

L’Ocean Botton Seismometer (OBS) è ritornato dopo essere stato per diversi mesi a controllare i i banchi Graham, Terribile e Nerita. Alle ore 13,30 di oggi è sbarcato dal motopesca San Pietro (messo a disposizione dell’armatore Nino Randazzo) capitanato da Calogero La Rocca. A bordo c’era il professore Giuseppe D’Anna, direttore dell’osservatore di Gibilmanna dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia.

L’attrezzatura, di alta tecnologia, è stata diversi mesi immersa per captare l’attività sismica e idrocentrica dei vulcani del Canale di Sicilia. Il progetto è denominato “Ferdinandea 2012” e ha avuto il supporto logistico della locale sezione della Lega Navale, presieduta da Gaspare Falautano.

“Adesso- ci spiega il professore D’Anna- scaricheremo subito i dati nell’ossevatorio di Gibilmanna. Poi occorrerà qualche mese per avere il quadro completo delle attività sismiche e idrocentriche della zona posta sotto osservazione”.

Poi il professore D’Anna sottolinea. “E’ un’attività scientifica che consentirà di dipingere un quadro esclusivamente con dati certi, reali. Un’attività che è a disposizione degli Enti pubblici”.

E’ chiaro anche un riferimento al Ministero dell’Ambiente, o anche all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente. Potranno avere il quadro reale deli fondali del Canale di Sicilia, specie in quella zona a forte presenza di vulcani sottomarini. Un quadro essenziale in merito a scelte che si compiono nel rilasciare autorizzazioni a perforazioni petrolifere.

Attorno la zona sottoposta a monitoraggio sono state riscontrate importanti presenze di attività di gas metano. Inoltre, lunga la direttrice che va dalla Ferdinandea al Belice sono stati riscontrati  10 coni vulcanici spenti.

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