RITARDI RICOSTRUZIONE ALLOGGI POPOLARI: FAMIGLIE MINACCIANO OCCUPAZIONE IACP AGRIGENTO

Sel vuole la rimozione del funzionario, che non avrebbe definito il progetto entro i previsti tre mesi

Con una nota trasmessa alle massime autorità pubbliche, al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, all’Assessore Regionale alle Infrastrutture Antonino Bartolotta, al Capo Ufficio Genio Civile e Commissario Straordinario dell’Iacp di Agrigento Domenico Armenio, al Sindaco Carmelo Pace e al Dirigente del 2° Settore del Comune di Ribera Salvatore Ganduscio, il Segretario cittadino di Sinistra Ecologia Libertà Angelo Renda, chiede che il funzionario dell’Iacp, Domenico Zammuto, Responsabile Unico del Procedimento del Progetto per la demolizione e ricostruzione dei 60 alloggi popolari di Largo Martiri di via Fani, sia rimosso immediatamente dall’incarico.

L’iniziativa di Renda si collega alla rabbia delle famiglie che da diversi mesi hanno sgomberato le abitazioni pericolanti e che minacciano di occupare, per l’ennesima volta, l’Ente provinciale dell’Iacp. “Il funzionario, in questione – dice Renda – ha disatteso il suo compito di realizzare la progettazione preliminare dell’intervento costruttivo, previe le necessarie approvazioni di legge, entro il termine di mesi tre così come previsto dall’art. 3 dell’accordo sottoscritto nella convenzione del 24/07/2013 tra la Regione Siciliana, il Comune di Ribera e l’Iacp di Agrigento”.

Angelo Renda ricorda, ancora una volta, che “rimane irrisolta la più grave “tragedia” abitativa del secolo che vedrà l’abbattimento e la ricostruzione di dieci palazzine con un costo per la collettività di 12 milioni di euro”. La pesante presa di posizione di Angelo Renda,dirigente di SEL, fa seguito all’energica protesta comunicata il 28 ottobre scorso allo stesso Iacp da parte del Sindaco di Ribera, con cui si lamentava che: “Il tempo passa e della problematica di Largo Martiri di via Fani non si hanno più notizie”.

All’Iacp vengono chieste risposte chiare e concrete in tempi certi e rapidi, affinché ci si avvii verso la risoluzione di dare una casa alle 60 famiglie.

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