RIPRESE TV CONSIGLIO COMUNALE. PRESIDENTE, NON E’ UNA QUESTIONE DI PRIVACY

Due sere fa, nella seduta consiliare per la discussione di emendamenti al bilancio di previsione 2018, l’inizio è stato monopolizzato (per circa 90 minuti) da un lungo intervento del Presidente del Consiglio comunale relativamente alle riprese video-audio.

Il tema dell’informazione è semplice, regolato da norme ben chiare. Il tema della privacy è delicato, ma riguarda essenzialmente la sfera privata del cittadino. Quando si riveste un ruolo pubblico, elettivo, si esce dal “privilegio” del semplice cittadino per vestire quella di uomo pubblico.

Egregio Presidente, l’aula consiliare, espressione della volontà del popolo, deve essere una sfera di cristallo, limpida, ma soprattutto trasparente.

In Consiglio comunale si trattano temi che riguardano la collettività. L’elemento frenante, semmai, può riguardare la sfera dei dati sensibili, quali quelli sanitari. Ma non mi pare che in quell’Aula facciate diagnosi o cartelle cliniche.

Presidente, non renda le cose facili difficili. Si adoperi a ripristinare le dirette televisive, e magari aggiunga anche la possibilità di fruire dello streaming. Ma non alzi steccati, perché alzando quello delle dirette televisive, di collaudata esperienza e professionalità a garanzia della democrazia, vieta la possibilità a migliaia di persone che non hanno dimestichezza con lo smartphone, di partecipare alla vita democratica. Presidente, non tutti gli anziani hanno il WI-Fi a casa. Scaricare un video utilizzando internet consuma gigabyte (Non è una parola offensiva). Consideri anche questo.

Per ultimo, consigliamo di recarsi al vicino Comune di Menfi dove le sedute consiliari si fanno con le dirette a cura delle emittenti televisive. A volte, basta poco, senza perdere tempo nella ricerca di sentenze per dipanare una falsa matassa.

Filippo Cardinale


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