Rilancio sanità nel territorio: niente campanilismo, Sciacca e Ribera devono essere unite

SCIACCA. Ieri sera l’incontro sulla sanità nel territorio di Sciacca convocato dal sindaco Fabio Termine per rilanciare l’assistenza sanitaria e difendere le due strutture sanitarie presenti a Sciacca e Ribera. Hanno partecipato amministratori dei Comuni di Menfi, Ribera, Sambuca, Montevago, Santa Margherita, Burgio, Ribera e Lucca Sicula, tutti a quanto pare finalmente determinati sulla necessità di ridare vigore alle rivendicazioni della comunità che riguardano sia il Giovanni Paolo II e il Fratelli Parlapiano, a cominciare dalla qualifica dell’ospedale di Sciacca in Dea di primo livello che consentirebbe di attivare e potenziare tanti importanti servizi.

Tutti hanno condiviso, ed è forse la volta buona, la necessità che gli Ospedali Riuniti Sciacca-Ribera seguano lo scorso percorso (presente il sindaco Matteo Ruvolo), senza atteggiamenti campanilistici e senza fughe in avanti. “Fino a quando non otterremo quello che ci spetta e che la sanità pubblica riconquisti posizioni di efficienza – ha detto Termine – il tavolo tecnico che abbiamo costituito rimarrà sempre riunito”.

Dopo una riunione con i deputati regionali del territorio Michele Catanzaro, Margherita La Rocca e Carmelo Pace, verrà chiesta un’audizione alla commissione sanità dell’Ars. Ma sarebbe utile, in questo contesto che ieri sera ha fatto emergere un messaggio di unità, evitare fughe in avanti e unire le forze non solo a livello istituzionale, ma anche a livello associazionistico. Tanti comitati ognuno con una propria battaglia non servono in un territorio con due presidi ospedalieri a poca distanza l’uno dall’altro e giuridicamente unica entità.

Giuseppe Recca