“RILANCIARE LA SICILIA SI PUO'”. INTERVISTA ALL’EX ASSESSORE REGIONALE BENNY DI BETTA
Abbiamo intervistato l’ex assessore regionale al Territorio e Ambiente, Benny Di Betta. E’ stato il primo assessore del governo Lombardo a dimettersi.
Assessore Di Betta mi sembra di capire che in occasione di queste elezioni regionali ha proprio indovinato tutto. Crocetta è stato eletto Presidente e Calogero Firetto è risultato il primo degli eletti in tutta la Provincia di Agrigento . Crede che Crocetta e Firetto possano realmente dare un contributo alla Sicilia?
“Le ricordo he non sono più assessore regionale in quanto ritenni -prima di tutti i miei colleghi di Giunta – di dovere rassegnare le dimissioni al fine di giungere rapidamente alla indizione delle elezioni regionali. Oggi per governare la Sicilia ci vuole gente capace, che ama e conosce il proprio popolo, onesta e disposta al sacrificio. Crocetta e Calogero Firetto hanno certamente tutte le qualità per potere dare un contributo alla ricostruzione della nostra terra, per queste ragioni sin dal primo momento mi sono espresso in loro favore invitando i cittadini a votare sia UDC che Crocetta”.
(N.d.r. L’assessore di Betta aveva comunicato le dimissioni al Presidente Lombardo scrivendo: L’aggravarsi della crisi economica nel Paese impone l’assunzione di maggiori responsabilità da parte della Politica e, dunque, ritengo sia giusto fare un passo indietro, al fine di consentire a coloro che sono stati legittimati dal popolo di rafforzare la compagine di Governo, per affrontare con maggiore efficacia le emergenze sociali della Sicilia)
Dai giornali leggiamo che le agenzie di rating declassano la Sicilia rappresentandola come prossima al default, Lei pensa che sia comunque possibile recuperare?
“Tutti coloro che hanno avuto responsabilità di Governo a tutti i livelli sono sempre stati coscienti delle difficoltà economiche; molti amministratori hanno, tuttavia, preferito spostare in avanti il problema per paura e credo anche per incapacità. Oggi non possiamo più scappare siamo tutti costretti a lavorare per risanare e rilanciare la nostra terra. Vi saranno forse disordini ma con il sacrificio di tutti potremo certamente ricominciare. La crisi affligge il mondo! Il mondo in quest’ultimo ventennio ha vissuto abbondantemente al di sopra delle proprie possibilità adesso siamo costretti a ridimensionarci dunque vivremo in un mondo più povero dal punto di vista del capitale ma più ricco nella sua dimensione morale. La Sicilia può recuperare e può in tempi ragionevolmente brevi riposizionarsi nel panorama geopolitico europeo prima delle altre regioni del sud”.
Perché dice che la Sicilia può recuperare in tempi ragionevolmente brevi?
“In Sicilia vi sono ritardi trentennali in tutti i settori e dunque se il nuovo parlamento intensifica l’attività legislativa – ancorandosi alla legislazione nazionale ed europea – potremo rapidamente recuperare. Provate a immaginare cosa significa recepire il testo unico sull’edilizia? Basterebbe legiferare in tale materia per potere rilanciare il settore edile, asset che in Sicilia incide in misura importante in termini di PIL. Provate a immaginare cosa significa chiudere definitivamente le circa cinquanta procedure d’infrazione aperte dalla comunità europea a seguito del mancato recepimento delle direttive comunitarie? In poco tempo potremmo ammodernare la nostra legislazione e al contempo risparmieremmo circa 150 milioni di euro all’anno di sanzioni UE”.
Lei pensa che basterà ammodernare la nostra legislazione per potere recuperare o serve qualcos’altro?
“Guardi non voglio fare il Quadrio Curzio della situazione, e dunque calcolare in termini di PIL il beneficio che potremmo avere, ma ammodernare la nostra legislazione significa certamente ammodernare la Regione. Bisognerà ovviamente anche intervenire a livello di amministrazione, non possiamo pensare che nel 2012 per sdemanializzare un bene dello Stato ci vogliono circa sei anni di istruttoria. Oggi quando parlo con i miei colleghi avvocati o manager racconto loro che quando ero assessore avevo giacenti da circa sei anni 18 mila istanze di sdemanializzazioni. Una follia! In tali materie bisognerà istituire rapidamente una task force affinché in meno di sei mesi si esitino le istanze e si incassino decine e decine di milioni di euro sollevando la gente dalla sofferenza burocratica. Per non parlare delle oltre ventimila istanze di nuove concessioni ovvero delle domande che i cittadini presentano per potere aprire piccole attività economiche, dunque servizi per la collettività e ricchezza, durante la stagione estiva”.
Se non ricordo male ci volevano più di tre anni per esitare la istruttoria .
“Per non parlare dei circa venti porti turistici incompleti da venti anni, ricordo che riuscii a fare completare il porto di Capo D’Orlando con conflitti non indifferenti. Nel settore turistico poi siamo più di tre punti di PIL indietro rispetto alla media nazionale. Penso che con un po’ di sforzo qualche miliardo di euro potremmo metterlo in movimento. Insomma, c’è’ proprio tanto da fare in Sicilia!”
Lei crede che tutto ciò potrà realmente accadere con Crocetta?
“Crocetta riuscirà a dare un importante contributo, e poi o entriamo nell’ordine d’idee che dobbiamo essere tutti responsabili e dobbiamo pensare al fare o se incominciamo con le liti questa volta tutti noi siciliani…”