RIFORNIMENTO CARBURANTE ALLA PERRIERA, PAOLO FERRARA: “LA CHIESA NON E’ UN RETROBOTTEGA DELLA STAZIONE”

Sulla vicenda della realizzazione della stazione di carduranti alla Perriera, il nostro articolo, a firma di Calogero Pumilia, ha alimentato un forum. Abbiamo pubblicato l’intervento dell’architetto Massimiliano Trapani, progettista della struttura. Oggi pubblichiamo l’opinione dell’architetto Paolo Ferrara

Egregio Direttore, nell’assoluto rispetto del pensiero altrui, credo però che si stia un po’ esagerando a proposito del distributore di carburante in fase di costruzione alla Perriera. Sembra infatti che sia quest’ultimo a deturpare una situazione “urbatettonica” (urbanistica + architettura) che è già di per sé uno sterminato agglomerato di palazzi nati dalla espansione pilotata (dalla DC) degli anni ’70 del secolo scorso, fatto storicamente assodato, come d’altronde dice l’onorevole Pumilia nel suo articolo allorquando parla di speculazione ed incultura.

L’onorevole Pumilia rincara la dose definendo “obbrobrio” il costruendo distributore perché andrebbe ad inglobare lo spazio della chiesa Beata Maria Vergine del Carmelo: in realtà la foto mostrata è prospetticamente ingannevole poiché la struttura della chiesa resta assolutamente indipendente in quanto, al contrario del distributore, è arretrata dal filo strada e, soprattutto, perimetralmente visibile sui tre lati stradali che identificano il lotto di pertinenza.

Ciò significa che non siamo in presenza di un rapporto tipo “via corridoio” (cioè affiancamento delle solo facciate di edifici in linea, per intenderci, come Corso Vittorio Emanuele) e, dunque, ciascuna delle due architetture mantiene assolutamente visibile la propria volumetria tridimensionale che, visto l’essere entrambe percettibili da più punti di vista, porta con se anche la possibilità di esplicarsi quadridimensionalmente (per i neofiti: il movimento nello spazio).

Il problema sollevato da Pumilia è, dunque, un falso problema poiché la Chiesa della Perriera potrà esprimersi per quel che il suo progettista desiderava fosse, senza contare che è già il contesto in cui è inserita ad essere assolutamente banale e prettamente periferico: sì, perché, per quanto sia un quartiere molto popolato, la Perriera non esce dal sistema di periferia di città, con connotati spesso realmente poveri e sciatti (non manca nulla: niente verde, niente negozi, niente servizi, molta sporcizia e trascuratezza). Una chiesa è certamente un luogo di raccoglimento e di preghiera, ma non sarà certo per colpa del distributore che la chiesa di BMV del Carmelo potrebbe restare semi vuota: fosse così semplice riportare alla fede…

E’ duro Pumilia a definire la chiesa quale retrobottega del distributore ma sarà un timore senza seguito: un’ architettura è bella o brutta, viva o morta soprattutto per meriti o demeriti propri, ovviamente includendo tra questi il tipo di funzione e il fatto che sia usufruibile:si veda il Teatro popolare di Sciacca, prima denigrato -giustamente- perché non usufruibile, adesso invece amato da molti. Comunque sia, non è assolutamente corretto definire “scarafaggio” di metallo il progetto di un professionista (l’arch. Massimiliano Trapani) che ha certamente studiato il tutto e che ha l’assoluto diritto di espletare l’incarico conferitogli come meglio crede, anche dal punto di vista espressivo, come d’altronde hanno fatto il progettista della Chiesa e quelli di tutti gli altri edifici della Perriera. Chiudo qui. Se poi l’onorevole Pumilia desiderasse che si scendesse nell’approfondimento dei concetti archiettonici di “pre-testo” e “con-testo”, ecco che si potrebbe intavolare un proficuo contraddittorio.

Cordialità Paolo GL Ferrara

E’ francamente eccessiva la foga con la quale l’architetto Ferrara difende il distributore di carburanti costruito a ridosso della chiesa BMVC. Al di la del rapporto tra “le due architetture”, come li definisce con un abbinamento nella sostanza forzato, il nostro interlocutore,una pompa resta sempre una pompa, un esercizio commerciale che, per la sua tipologia, avrebbe potuto essere collocato due chilometri avanti o indietro senza arrecare danno ai clienti e al gestore, sicuramente non attaccato ad una chiesa. Singolare e’ poi, la considerazione che, essendo la Perriera una “periferia di città con connotati poveri e sciatti”, un ulteriore elemento di tipico stampo periferico, certamente non utile ad abbellire una zona, può essere tranquillamente accettato.

Naturalmente mi sottraggo al contraddittorio su “pre-testo e con-testo” ,una sfida che sarebbe ad armi impari. E’una roba importante che non sempre è stata interpretata in sintonia con l’estetica e il buon gusto. Del resto fior di architetti, a Sciacca e altrove , collaborarono con la DC, e non solo con quel partito, a costruire ” sterminati agglomerati di palazzi”. Essi sapevano di sicuro di pre-testo e con-testo, conoscevano i grandi urbanisti della storia da Ippodamo in poi, ma non ebbero un’idea di città’ , e ,con il loro attivo concorso e la loro colpevole ignavia , contribuirono ad imbarbarire le città e ad edificare le loro pessime periferie.

Calogero Pumilia

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