RIFLESSI VOTO EUROPEO A SCIACCA: CHI GONGOLA E CHI RIFLETTE

Il day after del voto europeo impone riflessioni riguardanti gli effetti che questo risultato avrà sulle alleanze nazionali, regionali e locali. C’è chi si è già affrettato (forse con eccessiva fretta) a richiedere le dimissioni del sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola.

I grilini, primo partito a Sciacca ma fuori dal consiglio comunale, cominciano a fare il loro lavoro e alla vigilia della tornata elettorale sono finalmente e giustamente entrati in azione denunciando disservizi e scelte finanziarie poco lungimiranti da parte della maggioranza di centrodestra.

Ci auguriamo che non sia stato il fuoco di paglia della campagna elettorale e che diano seguito, pur lontani dal palazzo, ad una verifica ravvicinata dell’operato dell’amministrazione, cosa che secondo noi l’attuale opposizione consiliare non ha fatto molto bene, forse scottata ancora dal risultato delle amministrative di due anni fa. L’esito del voto europeo rivitalizzerà l’opposizione che sta in consiglio e quella che sta fuori.

Il Pd grazie al rottamatore Renzi (una sorta di nuovo Berlusconi nel ruolo di vero e proprio leader e trascinatore) anche a Sciacca può darsi un volto più unitario e concreto, segreteria e militanti si sono adesso convinti che ci sono le possibilità reali di cominciare a lavorare per riconquistare la guida della città senza le incertezze e le alleanze contorte dell’era Bono. Fiducia, insomma, con una probabile ricomposizione di chi fino ad oggi è stato indipendente. Ù Rispetto ad un centrosinistra che esce rafforzato e carico di ottimismo, deve fare autocritica la maggioranza politica che fa capo a Di Paola e soprattutto l’area Ncd, quel gruppo di alfaniani che cresceva di giorno in giorno e che aveva di fatto in mano l’intero esecutivo.

Il sindaco ha voluto giustamente rinviare al dopo elezione la “sistemazione” della squadra assessoriale, mancante da due mesi di un vice sindaco e con una rimodulazione di deleghe annunciata e mai realizzata. Pretenderà adesso un posto Mario Turturici, si rinforza la posizione di Silvio Caracappa, deve probabilmente imprimere una spinta di qualità alla giunta lo stesso sindaco, cosciente del fatto che la vicinanza estrema con piazza Mariano Rossi non sta facendo bene alla sua immagine.

Giuseppe Marinello ha commentato positivamente il suo risultato, facendo sorridere non poco quelli del centrosinistra e facendo mugugnare gli stessi militanti. Dire che il risultato è positivo perché si tratta di un partito nato da poco e che a Sciacca c’è stato poco, non è stata una scelta felice. Forse un’attenta riflessione lo indurrà nei prossimi giorni a fare un’analisi diversa. Ma non è solo Marinello a perdere, è anche il Ministro Angelino Alfano, che nella sua terra ha perso il derby con Forza Italia, che continua ad essere trascinata dal sempreverde Silvio e non certo dai programmi dei riferimenti siciliani e provinciali.

Chi riflette con attenzione è sicuramente il sindaco Fabrizio Di Paola, a meno che anche lui non dica di avere dedicato poco tempo alla campagna elettorale cittadina. Di certo l’Ncd locale ha bisogno di un confronto serio che individui anche ruoli e responsabilità.

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