Rifiuti, Termine: “Il sindaco non sa governare i processi. Mi aspettavo le sue dimissioni e non le accuse ad altri”
SCIACCA. “Sono rimasto sconcertato dalla conferenza stampa del sindaco Francesca Valenti sull’emergenza rifiuti perché in cinquanta minuti non è emersa una soluzione ma solo critiche, accuse e delegittimazioni ad altri e ad altre società, dimenticando che è il ruolo del sindaco è quello di governare i processi del Comune di Sciacca”. Il consigliere comunale di Mizzica, Fabio Termine, rilascia al nostro giornale un’intervista sulla vicenda dei rifiuti. Termine non la considera “un’emergenza” poiché ci sarebbero stati i tempi e i modi per evitare di condurre Sciacca nella situazione che sta vivendo.
Cosa di aspettava dalla conferenza stampa del sindaco?
“Io mi aspettavo che il sindaco prospettasse delle soluzioni, invece ha solo ha solo accusato la Srr, la Sogeir Gis e la Regione. Cosa grave è che il sindaco ha dimenticato di essere, come Comune di Sciacca, socio al 33% della Srr e quindi quota di maggioranza, e della stessa Sogeir Gis”.
Perché secondo lei non è consono parlare di emergenza rifiuti?
“Si parla di rifiuti solo quando c’è l’emergenza. Basta, mi sono stancato e sto chiedendo l’accesso agli atti presso la Srr e la Sogeir Gis per verificare tutti i verbali delle riunioni che si sono svolte, ma anche la corrispondenza del Comune di Sciacca, quindi del sindaco, con queste società. E’ arrivato il momento di fare luce sui processi che sono stati seguiti, su chi li ha governati, ma soprattutto sui tempi di questi processi. Io non ritengo che quella che stiamo affrontando sia un’emergenza, perché l’emergenza è improvvisa mentre noi siamo di fronte ad una cadenza annuale che puntualmente ci troviamo ad affrontare. Ogni anno c’è una produzione di umido considerevole considerato che Sciacca è una città turistica. Quindi si sa che a causa dell’aumento delle presenze, e a causa degli impianti che non sono attrezzati, per smaltire questi rifiuti si va in emergenza. Ma è un’emergenza che si aspetta. Io, invece, mi immagino un sindaco che abbia a cuore le sorti della città, sia dal punto di vista dell’immagine che dal punto di vista igienico-sanitario ma soprattutto da un punto di vista economico. I costi dell’emergenza ricadono sui contribuenti. Allora è necessario e utile che un sindaco sottoscriva degli accordi a tempo debito con gli altri impianti che possano accogliere i nostri rifiuti quando c’è un potere contrattuale diverso e non spinti dall’emergenza. Come del resto, hanno fatto gli altri 16 Comuni dell’Ato”.
Ma si è alla ricerca di altri impianti
“Cercare impianti in periodo di emergenza causa tale disastro e ciò dimostra che non si sa più chi governa i processi, non si sa più cosa sta succedendo. Questa mattina c’è una situazione davanti l’isola ecologica pietosa con macchine in fila e senza sorveglianza. C’è un grosso pericolo per i cittadini ma non è stata organizzata una presenza di Polizia Municipale”.
Lei ammette anche che c’è una carenza dei nostri impianti, quello di Santa Maria e di contrada Saraceno-Salinella
“Nell’autunno del 2019 è stato presentato il progetto dell’ampliamento della vasca 5 della discarica di Saraceno Salinella. Questa è una vicenda che andrebbe attenzionata perché ricordo che quando è stato emanato il Piano Aro si poggiava sugli impianti presenti a Sciacca. La discarica Saraceno-Salinella per i rifiuti indifferenziati e l’impianto di contrada Santa Maria per la gestione dell’umido. Adesso di quegli impianti rimane poco o nulla e non si può accettare che un cittadino, che si aspetta che il servizio sia efficiente ed economico, si ritrovi con un servizio né economico né efficiente. Non si può accettare che un sindaco, che ha ancora due anni di mandato, faccia una conferenza stampa che a mio modo di vedere è stata una resa, un’alzata di bandiera bianca. Mi sarei atteso alla fine soltanto una considerazione: “per questi motivi mi dimetto”. Così non è stato e per ancora due anni ci troviamo con questo approccio amministrativo. A me preoccupa tantissimo perché i processi vanno governati e un sindaco con così poca autorevolezza e con insufficiente governance della sua stessa amministrazione non è in grado di governare questi processi”.
La Sogeir Gis comunica sempre in ritardo ‘indisponibilità di accogliere l’umido
“Il sindaco non sa affrontare la situazione. Ammetto che in Sicilia la gestione dei rifiuti è un disastro perché mancano gli impianti. E’ stato varato il Piano Aro e non si è pensato che avrebbe comportato un aumento esponenziale della frazione umida che gli impianti siciliani non avrebbero potuto gestire. A livello regionale non c’ stata una programmazione, ma questo non significa che il sindaco di Sciacca possa delegittimarsi dal ruolo che sta ricoprendo. Su 17 Comuni solo Sciacca è in emergenza. Questo dipende dal fatto che gli altri 16 Comuni hanno fatto, a tempo debito, accordi con altri impianti. Il sindaco ha detto che “eccezionalmente a Ramacca accoglieranno il nostro umido”. Per me questa non è una vittoria. Sta diventando un ragionamento al ribasso su Sciacca che consiste che nel momento in cui si bonificano le zone e si procede alla raccolta e al conferimento, si canta vittoria. Ma non è così, perché in autunno quando arriverà il piano economico finanziario della Tari ci sarà un aumento consistente che ricadrà sui contribuenti. Costi in aumento dovuti alle disattenzioni, ai ritardi, alla mancanza di indirizzi”.
E a pagare saranno i cittadini.
“Alla fine, c’è sempre qualcuno che paga e sarà il cittadino che paga le tasse regolarmente. Quanto vogliamo misurare la pazienza dei cittadini? Con questo atteggiamento dell’Amministrazione, l’evasione non può che aumentare. Prima di trovare gli evasori, bisogna dare una risposta a quei contribuenti che hanno pagato e che continuano a pagare in termini di efficienza del servizio. Inefficienza che non è solo del Piano Aro, che contesto e continuo a contestare, qui adesso il discorso è di impianti, più generico e più complesso, che deve vedere l’intervento di un sindaco autorevole. Un sindaco che alza bandiera bianca e pretende di restare altri due anni è un sindaco che sta dicendo che non c’è governance, ognuno si attrezzi come vuole. Oggi la beffa è che altri Comuni che conferiscono a Sciacca non hanno problemi, noi che abbiamo gli impianti si”.
Filippo Cardinale