RIFIUTI, PROCESSO MARINELLO E SINDACI: OGGI TESTIMONI D’ECCELLENZA
Continuano le udienze del processo per abuso d’ufficio aggravato, a carico di Vincenzo Marinello (47 anni), da anni dominus nel settore della raccolta e smaltimento rifiuti, Giovanni Panepinto (56 anni), ex sindaco di Bivona ed ex parlamentare regionale del PD, Alfonso Frisco (53 anni), sindaco di Alessandria della Rocca, Santo Alfano, sindaco di Cianciana, Filippo Bartolomeo ex sindaco di San Biagio Platani (lo era al momento dei fatti), Francesco Cacciatore, sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Salvatore Re, all’epoca dei fatti segretario e dirigente del settore amministrativo dell’Unione dei Comuni Platani-Quisquina-Magazzolo.
Il processo si svolge a Sciacca dinanzi al collegio giudicante composto da Antonio Tricoli (Presidente) e a latere i giudici Cerrone e Bono. A rappresentare la pubblica accusa è il Pm Michele Marrone.
La vicenda risale al 9 e all’11 novembre del 2013 ed ebbe luogo a Cianciana, sede dell’Unione dei Comuni Platani-Quisquina-Magazzolo e riguarda la delibera della Giunta dell’Unione n. 19 del 9 novembre 2013. Atto amministrativo con cui veniva conferito a Vincenzo Marinello l’incarico di responsabile del settore finanziario dell’Unione dei Comuni anzidetti. Incarico che permise, poi a Marinello, di vantare un titolo di dirigente comunale previsto dalle direttive emanate dal Dipartimento Energia e Acque della Regione siciliana. Direttiva che impartiva che potevano essere nominati componenti del CDA delle SRR (Società per la regolamentazione dei rifiuti) solo sindaco, dirigenti comunali o dipendenti comunali.
Contestata è stata la nomina di Vincenzo Marinello a presidente del CDA della SRR. Contestazione che fu avanzata dall’allora sindaci di Sciacca (Fabrizio Di Paola), Ribera (CArnelo Pace), Calamaonaci (Vincenzo Inga) e Caltabellotta (Calogero Pumilia), perché ritenevano che Marinello non avesse i requisiti richiesti dalle direttive regionali.
Oggi, l’udienza ha riguardato l’escussione di testi eccellenti da parte della pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Michele Marrone. Ad essere sentiti Fabrizio Di Paola, l’ex Commissario straordinario della Sogeir Ato 1 Loredana Ferrara e il Dirigente generale del Dipartimento Energia e Acque della Regione siciliana Marco Lupo.
Il pm ha chiesto a Fabrizio Di Paola lumi sulla fase che portò all’elezione di Vincenzo Marinello a presidente della Srr. Il collegio di difesa si è opposto insistendo che le escussioni dovevano interessare i reati contestati, e cioè la determina dell’incarico a Marinello di responsabile finanziario dell’Unione dei Comuni “Platani-Quisquina-Magazzolo”.
Il pubblico ministero Michele Marrone ha replicato sottolineando al collegio giudicante che l’attinenza delle domande sulla SRR “perchè la nomina di Marinello a presidente della SRR costituisce il movente della nomina a responsabile finanziario dell’Unione ddei Comuni Platani-Quisquina-Magazzolo “. Il collegio ha rigettato l’opposizione dei difensori.
Sia i testi Ferrara e Lupo, hanno ribadito la sostanza della direttiva emanata dall’allora assessore Marino e firmata dal dirigente Lupo, e cioè che potevano essere eletti componenti del CDA della SRR “esclusivamente sindaci, o dirigenti comunali e impiegati da essi delegati”.
L’ex Commissario straordinario della Sogeir Ato Ag 1, Loredana Ferrara, ha ribadito che Vincenzo Marinello “non aveva i requisiti per essere eletto presidente, chiedendo la convocazione di un nuovo CDA”. Stessa affermazione è stata ribadita dall’ex dirigente generale Marco Lupo, spiegando la sostanza delle direttive emesse. Direttive che rientravano in un contesto delicato tra il passaggio delle ATO a SRR (con la riforma regionale) ed era necessario che i profili apicali delle SRR non dovessero avere continuità con incarichi precedenti svolti nei liquidandi Ambiti Territoriali Ottimali. Da qui il dettato che i membri del CDA delle SRR dovessero essere esclusivamente sindaci o dirigenti comunali da essi delegati e a titolo gratuito.
Filippo Cardinale