RIFIUTI. PERCHE’ I COMUNI “MOROSI” NON HANNO SOLDI PER LA DISCARICA PUBBLICA E PER QUELLA DEI PRIVATI SI?
Il ventaglio dei rifiuti si allarga soffiando venti provenienti dall’intero quadrante. Un mondo pieno di business, spesso attratto dagli interessi della magia, ma soprattutto pieno di sorprese. Il nostro giornale, nei giorni scorsi, ha acceso i riflettori sul sistema rifiuti del nostro territorio. Le anomalie emerse, spesso farcite da negligenze, che restano impunite. A pagare sono solo i contribuenti, ignari di quello che succede e imbottiti da risposte degli amministratori che trovano motivazioni nelle varie emergenze.
La realtà è diversa, molto. E il continuo aumento dei costi della bolletta dei rifiuti non è frutto dell’amaro destino. Oggi solleviamo un interrogativo che speriamo venga colto non solo ed esclusivamente dai cittadini e contribuenti. Perchè tanti dei 17 Comuni che fanno parte dell’ex Ato Ag 1, oggi Srr, non pagano le fatture per il conferimento nella discarica pubblica, mentre trovano i soldi per conferire la monnezza in quella dei privati?
I nostri lettori sanno bene che la Sogeir AG 1, oggi in liquidazione (perenne) “saltata” in aria per mancanza di liquidità. Perchè? Per il semplice fatto che molti Comuni soci sono stati “graziati”, agevolati a fare i “morosi” senza rischio, senza fastidio. Un mare di soldi. E nel frattempo, non si pagavano i fornitori, i dipendenti.
Gli stessi Comuni, però, rastrellavano, e rastrellano, soldi per pagare il conferimento nelle discariche private. Dubbio non v’è che tale grossa anomalia non può che arrecare danni al sistema pubblico, a quel sistema di cui i Comuni sono soci. E’ anche qui, allora, che bisogna puntare i riflettori e accenderli. Ma anche approfondire. Noi possiamo solo accendere la luce, ma altri devono fare il prosieguo. E soprattutto, tanti amministratori pubblici dovrebbero passarsi la mano sulla coscienza, e magari dormire con meno serenità. Esiste un danno erariale? Esistono violazioni di legge? Le risposte non rientrano nel raggio d’azione del giornalista.
In questo mondo poco illuminato speriamo nel new deal del nuovo assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon. Sappiamo che è un fine e preparato tecnico in materia, ma soprattutto (se la politica lo lascia operare) ha intenzione di imprimere la svolta.
Filippo Cardinale