Rifiuti, nel 2020 sono costati 16 miliardi del vecchio conio con un aumento del 30%

SCIACCA. Il Piano Economico Finanziario, dentro il quale c’è l’analisi complessiva dei costi dei servizi di igiene urbana (che tradotto in modo semplice significa monnezza) ufficializza senza tema di smentita una cifra vertiginosa relativa al costo della raccolta dei rifiuti per l’anno 2020. Per rendere ancora più chiara l’idea del costo, usiamo anche il vecchio conio, ossia le lire. Nel 2020 il costo dei rifiuti è di circa 16 miliardi delle vecchie lire, esattamente £ 15.873.628.592 che in valuta moderna corrisponde a € 8.198.045

Una cifra enorme che i contribuenti devono subire. Una cifra enorme per una città come Sciacca. Ma il paradosso più eclatante è che a fronte di una raccolta differenziata partita dall’inizio del 2018 con una percentuale ridicola del 23%, i cittadini non hanno visto nessun beneficio economico, né miglioramento della qualità di igiene urbana, nonostante uno sbalzo al 74% della percentuale di differenziata. Anzi, il paradosso è che rispetto ad un costo riferito all’inizio del 2020 di € 6.316.937 (12.231.295.605 delle vecchie lire), l’anno andato via ha lasciato in eredità ai contribuenti un aumento di € 1.881.108 pari al 3.642.332.987 delle vecchie lire.

Per addolcire l’amara pillola dell’aumento della Tari, la tassa sulla monnezza, l’aumento di € 1.881.108 è stata spalmata in tre anni. Siccome la cifra è alta, la quota annuale incide sempre pesantemente sul portafoglio dei contribuenti poiché equivale a € 627.036; non sfugge al contribuente che questa cifra deve aggiungersi alla Tari iniziale di € 6.316.937

Dunque, monnezza carissima. Lo spalmare in tre anni dell’aumento vertiginoso del 2020 di fatto somministra la pillola amara sotto la percentuale di aumento del 10%. In realtà, l’aumento è stato del 30%.

La domanda appare doverosa: che previsione di aumento c’è per l’anno appena entrato? C’è una politica sulla gestione dei costi di raccolta e smaltimento che tende ad una inversione di tendenza?

Rimane un dato di fatto: 16 miliardi di vecchie lire per la monnezza è una cifra enorme, esagerata, carissima. Rimane il fatto che al cittadino poco importa delle varie motivazioni addotte a giustificare l’elevatissimo costo, aumento compreso. E’ una enorme cifra che si aggiunge al balzello dei tributi locali che sono come nodi scorsoi per il collo dei cittadini.

Filippo Cardinale