Rifiuti, Mandracchia: “Il sindaco ponga a se stessa i perché e non ad altri”. I sassolini tolti dalle scarpe

SCIACCA. L’emergenza rifiuti, ciò che sta accadendo in questo ultimo periodo a Sciacca con il proliferare di discariche che sembrano colline, spinge l’ex assessore Paolo Mandracchia, azzerato insieme agli altri quattro assessori, a togliere dalle scarpe tanti sassolini.

Mandracchia prende spunto dalle dichiarazioni del sindaco alla stampa sulla emergenza rifiuti e sul fatto che, ormai, quotidianamente, salta un turno della raccolta della frazione umida.

“Nelle interviste- afferma Mandracchia- il primo cittadino si chiede tanti perché, vuole sapere, vuole capire”. Ma per Mandracchia “è singolare che colei che dovrebbe darci delle risposte si pone ancora oggi delle
domande. Sono passati tre anni di sindacatura ed è come se fosse stata appena eletta”.

L’ex assessore Mandracchia, rimasto consigliere comunale nonostante l’azzeramento (al contrario di Bellanca che fu invitato a dimettersi da consigliere per assumere il ruolo di assessore), rimarca che il sindaco “debba  alcune spiegazioni. Prima di tutto, perché gli assessori con la delega ai rifiuti, considerato il suo interim, in tre anni sono stati quattro?”

Ma le domande non terminano qui. Mandracchia compie un’altra osservazione che riguarda “la mancanza di fiducia in chi l’aveva avvisata, per tempo, sulla questione rifiuti ottenendo una risposta freddissima: “ mi fido di chi ha grande competenza nel mondo dei rifiuti ”. Il riferimento è a Enzo Marinello, ras della Sogeir e che ha contribuito fortemente all’elezione di Pasquale Montalbano, presidente del Consiglio comunale.

Il punto di domanda di Mandracchia è: “Perché si fida di esterni e non di coloro che ci hanno messo la faccia e hanno combattuto un sistema che oggi dimostra tutte le sue lacune?”  Per Paolo Mandracchia, “chia ha grande competenza nel mondo dei rifiuti ha gestito (il riferimento è a Marinello n.d.r.) ingenti risorse per sensibilizzare la cittadinanza alla differenziata, ma nel momento in cui ciò è avvenuto l’impianto di Santa Maria non è stato in grado di ricevere la ingente quantità di umido e la discarica di Salinella si è saturata, grazie anche al ricevimento di sovvalli provenienti da soggetti non soci”.

Si tratta di “ampliamenti annunciati da anni, resi esecutivi solo dopo la tirata di orecchie dell’Assessore regionale Pierobon”, chiosa Mandracchia. “L’ampliamento della Vasca V5 era stato dichiarato non finanziabile eppure millantavano certezze”, ricorda Mandracchia.

“Perché tanta sensibilizzazione, lautamente pagata, e gli impianti obsoleti, non in grado di reggere una vera differenziata?”, domanda ancora Mandracchia.  Poi un passaggio delicato che indica un “mandante” dell’azzeramento dello stesso Mandracchia. “L’importante era avere la fiducia del primo cittadino e chiedere l’allontanamento di coloro che sottolineavano le assurdità”, avverte Mandracchia.

Nel 2019 la Tari non ha subito aumento. Sarebbe stato corretto e onesti intellettualmente spiegare il perché. Questo lo chiede Mandracchia, ricordando che nel “luglio 2018 si è presentata l’opportunità di aderire alla campagna mobile autorizzata dalla Regione Siciliana, il Comune ha aderito, atto Dirigenziale con visto politico dell’Assessore e non del Sindaco che riteneva la procedura troppo vantaggiosa e pertanto a rischio inganno. Bene, il Comune ha ottenuto un risparmio di euro 108.947,08 per il 2018 e di euro 397.810,05 per il 2019”.

Altro interrogativo: “Perché per il 2020 la campagna mobile non è stata attuata? Perché chiedere ad altri quando si è presenti nella SRR e nel Comitato di Gestione della Sogeir Impianti? La problematica rifiuti oggi affligge la comunità Saccense e non è da ascrivere a tutti i Comuni del territorio, qualcuno se lo chiede il perché?”

Va ricordato le ingenti somme per la comunicazione spese dalla Sogeir Spa, allora presieduta da Vincenzo Marinello, ai fini di incentivare la differenziata. Nessun risultato, in città continuavano ad esistere i cassonetti, puzzolenti e sempre pieni di spazzatura. Sui rifiuti, sulla gestione di essi, sulla gestione politicizzata sarebbe necessario fare luce. Ci sono troppe zone grige. Troppi obiettivi falliti, almeno fino all’attivazione del Piano Aro, contrastato dallo stesso Marinello con una relazione, ma anche da quella parte politica cui fa riferimento lo stesso Marinello. Oggi si perde la memoria facilmente, si dimentica tutto e in fretta. Forse ad alcuni fa comodo dimenticare.

Filippo Cardinale