RICOSTRUZIONE CASE POPOLARI…COME UNA FARSA. IL GENIO CIVILE: “MANCANO STUDI ESSENZIALI”

 

Non c’è dubbio, la vicenda delle 60 case popolaridi Largo Martiri di via Fani, le cui famiglie sono state fatte evacuare cinque anni fa per serio pericoli strutturali, è diventata una farsa. Una squallida vicenda che pesa su famiglie non certo agiate.

Dopo l’irresponsabile ed esasperata lentezza nell’aggiudicazione della gara di appalto al Consorzio Stabile Progettisti e Costruttori di Maletto (Un comune dell’hinterland catanese, che realizzerà i lavori di demolizione e ricostruzione delle 10 palazzine), oggi “enormi carenze  come  imponenti macigniscrive in una nota Angelo Renda, dirigente di Sinistra Italiana- rischiano di  impantanare  e ritardare, sine die,  le attese delle 60 famiglie.

Per Renda, nell’occhio del ciclone c’è il Servizio Provinciale del Genio Civile di Agrigento che ha convocato lo scorso 30 ottobre la “Conferenza Speciale di Servizi” chiamata alla valutazione e all’approvazione del “Progetto Definitivo e quello Esecutivo” attraverso un esame contestuale di eventuali interessi pubblici coinvolti nel procedimento amministrativo. Infatti quale Ente procedente può acquisire intese, concerti, nulla osta o assensi comunque denominati di altri Enti o Amministrazioni Pubbliche.

“Un nulla di fatto”, evidenzia Angelo Renda. Secondo quanto riporta il politico riberese, il verbale della riunione dello scorso 30 ottobre riporta carenze documentali nei carteggi.

Nel verbale, evidenzia ancora Renda, risulta “carenza dello studio delle interferenze e del loro superamento, ma, soprattutto, la carenza dello studio geologico, geotecnico e strutturale, come previsti dagli artt.26 e 27 del D.P.R. 207/201″, tutti elementi che “non consentono il rilascio del parere di questo Genio Civile”.

L’ingegnere Capo del Genio Civile invita Responsabile Unico del Procedimento “a farsi parte attiva di tutti gli approfondimenti che il progetto necessita, affinché in sede di Conferenza di Servizi possa formalizzare il parere definitivo”.

Nel verbale, inoltre, “si rileva che è indispensabile predisporre un progetto per lo smaltimento delle acque bianche, in virtù dei collettori presenti nella zona. Si invitano, altresì, gli Enti presenti e non, titolari delle interferenze rilevate anche in sede di progetto preliminare a raccordarsi con il progettista , affinché questi, nell’immediato, possa redigere progetti mirati al superamento delle interferenze già riscontrate”.