Droga a Ribera, Manisi respinge le accuse
RIBERA. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip del tribunale di Sciacca Antonio Cucinella, il riberese Attilio Manisi, di 34 anni, arrestato dai carabinieri della Tenenza di Ribera, ha risposto alle domande del giudice respingendo le accuse. Il suo legale, l’avvocato Giuseppe Lo Giogo, ha chiesto la revoca della misura cautelare.
Il riberese è coinvolto anche in un altro procedimento penale per furto di ricette alla Guardia medica di Ribera. Manisi è accusato di cessione di droghe pesanti (metadone cosiddetto amaro) e morte come conseguenza di altro delitto, con riferimento alla morte del giovane Alessio Cusumano.
La tempestività delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone, pone gli investigatori nella posizione di avere elementi importanti su cui impostare le proprie accuse. Le indagini sono state avviate subito dopo aver appreso della morte del giovane Alessio Cuusmano per overdose. I militari già nelle primissime fasi individuavano nel Manisi lo spacciatore e poi, d’intesa con il magistrato ne perquisivano l’abitazione.
Nel domicilio, sono stati rinvenute varie droghe e un bilancino di precisione. Ciò che consentiva agli inquirenti di avere definitiva certezza di essere davanti allo spacciatore che aveva ceduto lo stupefacente al ragazzo è stato l’esame del cellulare del Manisi che grazie alla tempestività dell’intervento è stato possibile controllare. Dal telefono, infatti, era possibile estrapolare uno scambio di conversazioni il cui contenuto inequivocabile faceva comprendere come, almeno sin da giugno di quest’anno e fino al tragico epilogo del 9 novembre, avesse tra i suoi clienti Alessio Cusumano a cui spacciava vari tipi di droga.