RIBERA, DITTA CON SOCIO INDAGATO PER MAFIA PUO’ OTTENERE BENEFICI ECONOMICI
La cooperativa agricola P.D. con sede in Ribera era stata posta in liquidazione nel 1991 ; taluni soci avevano rilasciato fideiussioni bancarie a garanzia di erogazioni finanziarie da parte di banche in favore dalla cooperativa. Nel 1993 il Parlamento approvava la legge n.237, che prevedeva l’accollo da parte dello stato dei debiti dei soci fideiussori di cooperative agricole insolventi o poste in stato di liquidazione coatta amministrativa. I soci fideiussori della cooperativa riberese presentavano domanda di ammissione ai benefici ma il Ministero delle politiche Agricole rilevava di non poter procedere all’accollo dei debiti contratti in ragione di un esito negativo dell’accertamento condotto dalla Prefettura di Agrigento in ordine alla normativa antimafia. Segnatamente la Prefettura aveva segnalato che tra i soci della cooperativa vi era il Sig. Carmelo Colletti,destinatario di una misura di prevenzione, deceduto in Ribera nel 1983 a seguito di un agguato mafioso, e pertanto sussistevano le cause ostative previste dalla normativa antimafia. I soci fideiussori proponevano allora un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino, lamentando tra l’altro la carenza del requisito dell’attualità degli indizi che avrebbero potuto configurare condizionamenti della società da parte di ambienti controindicati, essendo il Colletti deceduto nel 1983, otto anni prima della data di liquidazione coatta della società cooperativa, e che i benefici erano stati chiesti dai singoli soci, e non già in favore della società ben vero non più esistente. Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana, ritenendo fondate le censure formulate dall’avv. Rubino, ha accolto il ricorso annullando i provvedimenti impugnati; segnatamente il CGA ha sottolineato che un’opportuna attività di prevenzione antimafia avrebbe potuto portare all’esclusione degli eredi del Colletti dai benefici economici, separando la loro sorte da quella degli altri soci nei cui confronti non risultano essere stati rilevati elementi di contiguità verso associazioni mafiose. Per effetto della sentenza resa dal CGA, che verrà notificata ad istanza dell’avv. Rubino nei prossimi giorni al Ministero delle politiche agricole, quest’ultimo dovrà accollarsi i debiti contratti dai soci della cooperativa riberese per effetto delle fideiussioni rilasciate in favore della cooperativa medesima