Ribera Covid Hospital: è realtà. Collaudate terapia intensiva e sub, da lunedì tutto operativo (fotogallery)

RIBERA, I collaudi delle attrezzature tecnologiche, degli impianti, dei gas medicali, sono stati effettuato. Il Covid Hospital Fratelli Parlapiano è una realtà “con un gioiellino sanitario frutto di un lavoro sinergico con la Presidenza della Regione che consegna al territorio una realtà nuova, tecnologicamente avanzata, in un momento in cui con l’impennarsi di contagi, purtroppo, cresce anche l’ospedalizzazione di chi è infettato”, ci dice Mario Zappia, commissario straordinario dell’Asp di Agrigento.

Il Covid Hospital Fratelli Parlapiano è completo e lascia alle spalle polemiche, talvolta qualcuna farcita solo di strumentalizzazione politica. Creare questa struttura destinata all’emergenza Covid e poi caratterizzarla come centro di malattie infettive quando la medesima emergenza cesserà, ha significato dapprima una lungimiranza che ha permesso di evitare alla storica realtà sanitaria riberese la chiusura, dopo la sfida per un complesso adeguamento strutturale e impiantistico che ha richiesto lavori eccezionali. Basti pensare che la prima fase del cantiere (iniziato lo scoro 4 novembre) è stata quella di “demolire” l’esistente. Poi quella di adeguare una struttura desueta, datata, alle esigenze che richiede un reparto Covid completo di degenza ordinaria, terapia intensiva e sub. Con la difficoltà che fino al 9 gennaio il primo piano che ospita la struttura Covid era occupato dalla Fondazione Maugeri.

Senza dimenticare le difficoltà vissute nel periodo di emergenza Covid nel quale acquistare attrezzature di alta tecnologia e averle in loco è stata davvero un’impresa ardua. L’Asp di Agrigento per la sua competenza, la struttura regionale commissariale per l’emergenza Covid (quale soggetto attuatore) hanno portato a termine, lottando spesso contro la tempistica che si è allungata proprio per l’emergenza che tutto rallenta, dalla produzione ai trasporti.

Diverse polemiche hanno accompagnato la fase della realizzazione del Covid Hospital di Ribera, spesso provenienti da chi, affetto da tuttologia senza freni, ha lanciato accuse seminate in un terreno dove si voleva far produrre zizzania, con varianti di strumentalizzazione politica, anziché buona sanità.

Domande su domande, insinuazioni. Spesso provenienti da chi tutto immagina di sapere, nulla sapendo. Ma spesso tale caratteristica appartiene alla limitatezza dell’essere umano, specie in quello che è condannato a vita a vedere tutto nero, a vedere il bicchiere mezzo vuoto. Poca comprensione se si pensa quanta difficoltà sia derivata dalla scelta di individuare il Fratelli Parlapiano di Ribera come struttura Covid.

Il reparto di degenza ordinaria Covid è stato aperto una decina di giorni fa e oggi ospita 12 posti letto nell’ala A dove la disponibilità è di 16 posti letto. L’ala B dispone di altri posti letto fino ad arrivare complessivamente a 40.  La terapia intensiva dispone di 8 posti letto in due stanza e di un ambulatorio chirurgico. In subintensiva vi sono 10 posti letto.

I collaudi sono alla fase finale. Tra lunedì e martedì, l’intero Covid Hospital Fratelli Parlapiano è una struttura funzionante al completo. Questa è la nuova realtà del territorio, le chiacchiere saranno riposte dove esse meritano di essere collocate. Non c’è dubbio che i corvi gracchieranno, altrimenti tali non saranno. Ma per loro, umani in versione corvi, i reparti ospedalieri da occupare sono altri e ben definiti. Magari con la conclusione dei lavori gracchieranno per il personale: saranno delusi anche in questo: c’è.

Filippo Cardinale